Di record in record. La corsa al rialzo (in termini numerici) delle domande di mutui ipotecari per l’acquisto dell’abitazione non si è arrestata nemmeno ad ottobre, e continua a lasciar ben sperare per il futuro del mercato immobiliare.
Dall’ultima rilevazione di Crif, emerge che nel decimo mese del 2015 c’è stato un incremento della richiesta pari al 42,5% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Peraltro, esaminando l’andamento aggregato della domanda di mutui nei primi 10 mesi del 2015, e mettendolo a confronto con le rilevazioni degli anni precedenti, si può osservare che quest’anno il numero di richieste di mutui ha segnato una crescita del 56,7% rispetto al pari periodo del 2014. Tuttavia, allargando il confronto rispetto al triennio 2009-2011, il divario appare ancora netto. Insomma: la domanda di mutui sta indubbiamente facendo registrare incoraggianti segnali di ripresa, ma è doveroso sottolineare compartisse da livelli estremamente bassi e come essa sia oggi sostenuta anche dalla crescita delle richieste di surroga e sostituzione stimolate dalla contrazione degli spread offerti dalle banche.
IMPORTI E DURATE
L’ultimo aggiornamento del barometro Crif riporta anche il dato relativo all’importo medio dei mutui richiesti che, nei primi 10 mesi dell’anno, è stato pari a 122.293 euro, in calo dell’1,5% rispetto al pari periodo dello scorso anno (quando l’importo medio era pari a 124.169 euro) e dell’11,7% rispetto al 2008, quando la crisi economica non si era ancora manifestata. La dinamica in contrazione dell’importo medio dei mutui richiesti è riconducibile a diversi fattori ormai consolidati, quali la modifica dei comportamenti di investimento delle famiglie, sempre più orientate a richiedere il finanziamento minimo indispensabile per rendere il peso delle rate il meno possibile gravoso, e la progressiva riduzione del prezzo degli immobili oggetto di compravendita.
In termini di distribuzione in funzione dell’importo richiesto, nulla di nuovo rispetto ai mesi precedenti: la classe prevalente nei primi 10 mesi dell’anno in corso si conferma essere quella tra i 100.000 e i 150.000 euro, con una quota del 30,3% sul totale (in aumento di 1,8 punti percentuali rispetto al 2014), seguita da quella al di sotto dei 75.000 euro, con il 26,6%. Parallelamente, si consolida il trend relativo alla durata dei mutui richiesti, con la classe compresa tra i 15 e i 20 anni che risulta essere la preferita dagli italiani, con una quota pari al 24,2% del totale, seguita da quella compresa tra i 25 e i 30 anni con una quota pari al 21,3%. Infine, in relazione all’età dei richiedenti, la fascia compresa tra i 35 e i 44 anni si conferma essere quella prevalente, con una quota pari al 37,4% del totale, seguita da quella tra i 25 e i 34 anni (24,6%).
IL COMMENTO
“Per i prossimi mesi si prospetta un ulteriore consolidamento della domanda di mutui in virtù di un clima di fiducia ai massimi, che infonde una rinnovata voglia di acquisto dell’abitazione, e degli appetibili prezzi degli immobili – commenta Simone Capecchi, direttore sales & marketing di Crif -. In questo favorevole scenario gli istituti di credito si trovano a dover comporre l’offerta giusta per cogliere l’opportunità del mercato e valorizzare la relazione con il cliente, sfruttando al meglio la disponibilità di informazioni esaustive nonché l’evoluzione dei canali digitali. Senza dimenticare, però, di mettere in campo adeguate strategie di gestione del rischio e di ulteriore miglioramento dell’efficienza operativa”.