“Il Governo Gentiloni, con la fiducia posta sul Decreto-legge salva banche, riconferma la continuità con il Governo Renzi. Non si discuterà quindi l’emendamento che voleva tracciare una netta distinzione tra il settore bancario e il mondo immobiliare, già sottoscritto da più di 70 senatori trasversalmente a tutti i partiti”.
A lanciare la denuncia è la Fiaip, che per voce del presidente nazionale, Paolo Righi (nella foto) aggiunge: “Ponendo la fiducia, l’Esecutivo sfugge al confronto parlamentare e ancora una volta ha impedito di votare sugli emendamenti proposti da tutte le forze politiche. E tutto ciò, per Fiaip, è ancora più grave in quanto non si è tenuto conto della volontà trasversale di tutti gli schieramenti politici di maggioranza ed opposizione che hanno chiesto, a più voci, con un emendamento al Decreto-Legge salva banche la netta separazione tra mercato immobiliare e creditizio”.
Ma non è tutto. Sempre secondo Righi, infatti, “Con questo provvedimento lo Stato concede 20 miliardi di euro senza introdurre nessun tipo di controllo e di indicazione sull’uso dei denari pubblici da parte delle banche che saranno finanziate. Non viene nemmeno accolta la richiesta del Presidente dell’Abi di rendere noti i nomi dei grandi insolventi, che hanno maggiormente contribuito al fallimento di alcune banche. Si tratta dell’ennesimo regalo fatto ad alcuni istituti di credito e le modalità con cui si è arrivati al voto dimostra la sudditanza della politica verso la cattiva finanza”.
La richiesta di un voto di fiducia da parte del Governo sul decreto banche è solo un escamotage – continua in una nota Fiaip – in quanto il ricorso alla fiducia, reso necessario per consentire anche alla Camera di votarlo per tempo, di fatto evita invece il confronto nel merito in Parlamento con i rappresentati eletti dal popolo italiano. “Ora è sempre più necessario un tavolo di confronto, così come proposto nell’intervento in aula dal senatore Vincenzo Gibiino, presidente dell’Osservatorio parlamentare sul mercato immobiliare – conclude la Federazione degli immobiliaristi -. È indispensabile un confronto tra Governo, Banca d’Italia, Antitrust e tutti gli attori del mercato del real estate per disciplinare in Italia l’intervento delle banche nell’immobiliare ed evitare che gli istituti di credito nei prossimi anni possano condizionare sia il mercato finanziario che quello immobiliare, replicando le stesse modalità che hanno causato la crisi mondiale del 2008”.