[A cura di: Fiaip]
Dopo i decreti che permettono alle banche di diventare proprietarie dei beni di cittadini e imprese, adesso, in X° Commissione, il Governo ha chiesto di ritirare tutti gli emendamenti che avrebbero voluto impedire alle banche di essere proprietarie di agenzie immobiliari. Gli emendamenti erano stati presentati da Senatori del PD, di AP-NCD-UDC, Forza Italia e Gruppo Misto-Fare, che rappresentano più del 75% dei voti in Senato.
Dura la reazione del presidente nazionale della federazione immobiliaristi, Paolo Righi (nella foto): “È sconcertante vedere il Governo opporsi a una richiesta che gli è pervenuta dalla maggioranza dei partiti, che ricordo, sono espressione del voto popolare. Nonostante questo l’Esecutivo ha imposto il suo diktat. Dopo i recenti decreti approvati dal Governo che permettono alle banche di diventare proprietarie dei beni immobili di chi è in ritardo con le rate del mutuo, dopo l’approvazione del bail-in, dopo la creazione del Fondo Atlante e la ricerca di altri 40 miliardi per salvare alcuni istituti, il Governo assegna alle banche anche la vendita degli immobili. A breve si creerà un oligopolio che permetterà, ad alcune banche, di concedere il mutuo, espropriare l’immobile di chi è in ritardo con i pagamenti, diventarne il proprietario e venderlo tramite la propria agenzia immobiliare facendosi pagare la provvigione”.
Fiaip sostiene che questo disegno sia stato studiato da tempo e messo in atto da alcuni istituti bancari, con l’avallo di Palazzo Chigi e nel silenzio più assoluto delle istituzioni di garanzia e vigilanza che sono state interpellate con vari esposti già da più di un anno. “È sbagliato parlare in questa vicenda di sistema bancario – continua Righi –. Ci sono banche e banche: chi ha scelto di disintermediare vendendo ad esempio telefonini, lavatrici, case e biciclette e che spera di sanare i propri bilanci facendo morire i commercianti e i professionisti, e ci sono invece banche che pensano a fare bene il proprio lavoro e, anziché sostituirsi alle imprese, cercano con fatica di finanziarle e supportarle. Il nostro Paese sconta un deficit di autorevolezza della politica nei confronti di alcuni istituti bancari; nel 2009, dopo la crisi americana dell’immobiliare, il presidente Obama ha vietato alle banche di possedere agenzie immobiliari proprio per evitare la commistione tra finanza e immobiliare e tutelare i piccoli e grandi proprietari privati che avevano investito nel mattone, mentre in Italia mettiamo in atto esattamente la ricetta opposta. Un Governo che non tiene conto della volontà espressa dalla maggioranza dei Senatori della Repubblica, sia di maggioranza che di opposizione, è indubbiamente un Governo che ha perso il contatto con la realtà sociale ed economica del Paese. I bilanci delle banche non si risanano vendendo telefonini e televisori, il concetto di disintermediazione delle classi sociali ed economiche è ormai superato da tempo, proprio come qualche manager bancario super pagato, che forse dovrebbe essere accompagnato alla pensione”.
Fiaip auspica uno scatto di dignità della politica tutta che riporti l’economia italiana a quei fondamentali che la hanno resa una delle prime economie mondiali; se così non fosse nei prossimi anni assisteremo alla distruzione del tessuto sociale del nostro Paese a favore dei soliti noti.