“Non si può parlare di ripresa, né di inversione di tendenza, ma di timidi segnali positivi per il comparto residenziale. A frenare gli investimenti è però l’eccessiva tassazione immobiliare e le imposte sulla casa, che penalizzano ancora oggi il mercato”. A puntualizzarlo è il presidente Fiaip Paolo Righi, a margine della presentazione dell’osservatorio immobiliare di Nomisma, avvenuta lo scorso 8 luglio.
In particolare, come precisa il numero uno della federazione degli immobiliaristi, “verifichiamo una crescita dell’intenzione di acquisto del 5% da parte delle famiglie italiane: un interesse ritrovato ad investire nel mattone, spinto anche dall’effetto Grecia e dall’alta volatilità delle borse nazionali ed internazionali. Il miglioramento del clima di fiducia fatica però a tradursi in una dinamica espansiva proprio per effetto dell’eccessiva imposizione fiscale sul mattone, che frena un po’ tutti quegli italiani disposti a valutare l’opportunità di comperare casa anche sulla scia dell’esigenza di allocare i propri investimenti al sicuro e della diminuzione dei prezzi degli immobili”.
In realtà, il calo delle quotazioni degli alloggi ha avuto anche ripercussioni meno positive, mettendo in seria difficoltà le imprese di costruzione e chi opera nel settore. Tuttavia, la linfa che può garantire al comparto è vitale, soprattutto se si confermerà il sostegno delle banche: “Gli istituti -conclude Righi – stanno provando a dare più ossigeno al mercato, ed in questo momento, anche alla luce di quanto accade in Grecia e in Cina, l’investimento nell’immobiliare potrebbe diventare sempre più interessante”.