Web tax e tassa Airbnb: due tematiche di stretta attualità, complice l’iter per l’approvazione della legge di bilancio. E due argomenti sempre protagonisti dell’agenda non soltanto politica, ma anche professionale, come rimarca la Federazione nazionale degli immobiliaristi in una nota:
Fiaip da tempo ha lanciato un grido d’allarme sui danni causati dai vari tentativi da parte del Mef di introdurre una sorta di web tax casalinga, ben sapendo in via XX Settembre, che l’unico modo per uniformare la tassazione lo si può trovare esclusivamente mediante una web tax varata dall’Europa.
Sul tema è intervenuto anche il numero uno della federazione, Gian Battista Baccarini (nella foto):
Dopo il no dell’Antitrust alla così detta tassa Airbnb e lo slittamento al 2019 di una web tax che crea più danni che utilità, e dopo che si è dimostrato che i provvedimenti in questione danneggiano esclusivamente le imprese italiane, vogliamo sperare che il Governo riveda le sue posizioni e lavori in Europa per armonizzare la pressione fiscale e creare finalmente un mercato unico e trasparente. In attesa che ciò avvenga, auspichiamo che nella legge di stabilità venga applicata la cedolare secca al 10% a tutti i tipi di locazione, e quindi anche alle locazioni brevi. L’Italia ha bisogno di più impresa e meno tasse, in modo particolare per il comparto immobiliare.
Ma l’affondo lanciato da Baccarini in merito alla legge di bilancio è di più ampia portata:
Ancora una volta il Governo si appresta a varare una manovra senza nessuna prospettiva di rilancio per il comparto immobiliare. Tenuto conto che i tre quarti della legge saranno destinati a coprire le clausole di salvaguardia e che è stata bocciata anche l’estensione della cedolare secca alle locazioni non abitative, non possiamo non rilevare che il Governo Gentiloni continui ad avere lo stesso approccio sull’immobiliare dei Governi precedenti. La ripresa dell’intera economia ripartirà solamente quando i politici smetteranno di vedere l’immobiliare come un bancomat. Auspichiamo che in questi giorni vi sia un sostanziale cambio di rotta, consapevoli che l’estensione per due anni della cedolare secca al 10% per i canoni di locazione concordati produrrà nel 2020 l’ennesimo aumento del carico fiscale a carico dei proprietari e degli inquilini.