Lavoro, sindacato e innovazioni tecnologica sono state le tematiche principali al centro dell’assemblea di metà mandato FIAIP EssereFiaip, che si è tenuta a Napoli, occasione nella quale la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali ha presentato una “rivoluzione” per il mercato immobiliare e i professionisti. Una tre giorni che ha visto la partecipazione dei principali players del settore immobiliare italiano e di oltre 600 professionisti del real estate.
E ancora: i dirigenti delle principali associazioni di categoria del settore immobiliare e creditizio (Ance, Confedilizia, Confassociazioni Immobiliare, Abi) e anche la partecipazione dell’OAM, di Bnl Gruppo BNP Paribas, Crif, Auxilia Finance ed Adiconsum.
Al centro dell’assemblea l’innovazione tecnologica, l’evoluzione delle agenzie immobiliari multi servizi e multidisciplinari tra tecnologia e nuove normative, la nuova metodologia comune di lavoro UNAFiaip, il nuovo rapporto tra agenti immobiliari e istituti di credito, il Proptech e il Fintech.
Analizzate anche le tematiche della rigenerazione urbana e dello sviluppo economico territoriale e i nuovi trend di mercato e lo stato di salute dell’intera filiera dell’immobiliare in Italia ed in Europa. E si é parlato di come far fronte alla situazione di stagnazione dell’economia. Obiettivo comune di tutti i players del settore e delle stesse associazioni di categoria: riattivare la crescita economica del Paese.
“A Napoli abbiamo presentato uno studio che evidenzia come l’Italia sia l’unico dei 28 paesi dell’Unione Europea in cui valori immobiliari continuano a calare. Serve un piano nazionale organico e strutturale con una riduzione della fiscalità e una strategia di rigenerazione urbana delle città che comprende anche trasporti, ambiente e sicurezza”. Questo é uno degli obiettivi sottolineati da Gian Battista Baccarini (nella foto), presidente della Fiaip nel corso della sua relazione introduttiva. Il punto di partenza è la crisi del mercato immobiliare ancora ben lontano dai valori pre-crisi del 2008, mentre il settore dal 2013 nel resto d’Europa ha visto un recupero.
“Le nostre previsioni – ha sottolineato Baccarini – delineano un futuro in chiaro scuro, che vede rallentare in Italia ancora i valori immobiliari, così come ha certificato di recente Eurostat. Per Fiaip permane un eccesso di tassazione sugli immobili che penalizza tutt’oggi gli investimenti nel mattone e ne ha ridotto nel tempo il valore impoverendo di fatto molte famiglie. Condividiamo l’idea di riordinare e unire Imu e Tasi ma deve essere fatto con una riduzione, consentendone la deduzione a tutti nell’anno successivo. Bisogna prevedere la deduzione anche per le persone fisiche e gli immobili abitativi mentre ora vengono consentite solo per gli edifici strumentali e le persone giuridiche. L’estensione della deduzione fiscale stimolerebbe l’investitore italiano o straniero ad acquistare la casa e quindi farebbe ripartire il mercato facendo crescere i valori immobiliari e movendo l’economia”.
Il presidente nazionale Fiaip ha inoltre ricordato: “Su questo tema abbiamo un’interlocuzione diretta con il Governo ed incontreremo presto il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri. Gli porteremo le nostre proposte e gli emendamenti in sede di legge di bilancio, questo è uno di quelli perché con le deduzioni senza toccare il gettito fiscale riusciremmo a dare un piccolo incentivo per far riprendere il mercato”.
Tre dunque le proposte della Fiaip al Governo in vista della prossima manovra finanziaria:
Non solo il riordino di Imu e Tasi con forme di deduzioni, ma anche “creare un piano nazionale sull’immobiliare che preveda una riforma organica della fiscalità”, ha sottolineato il presidente della Fiaip Gian Battista Baccarini.
Poi prevediamo un rilancio della locazione, cioè l’estensione della cedolare secca anche per tutte le tipologie contrattuali, non solo in ambito abitativo e per i negozi, ma anche uffici, capannoni e laboratori artigianali.
Sulla rigenerazione – spiega – pensiamo sia opportuna una strategia nazionale sulle città che sia incentrata su una visione integrata delle politiche urbanistiche, non solo quella della casa, ma anche quella della tutela dell’ambiente, dei trasporti, della sicurezza. In questo modo si può fare un piano prospettico e far sì che effettivamente e fattivamente la ripresa ci sia”.