La fine di un anno, come si sa, è tempo di bilanci, e molti sono già quelli stilati sull’andamento delle compravendite immobiliari. Ma il mercato degli affitti, invece, dove sta andando? È quanto prova ad illustrare il report realizzato da Solo Affitti, recentemente ripreso anche dal portale specializzato Idealista.
Ebbene, stando all’indagine, dal 2010 a oggi i canoni di locazione in Italia sono scesi mediamente del 10,6% soprattutto per effetto dei cali registrati nel 2012 (-5,9%) e nel 2013 (-4,4%). Le flessioni maggiori si sono riscontrate a Genova, Roma, Napoli e Bari, sullo sfondo di un mercato a due velocità, con affitti ancora in calo al Sud, mentre le città del Nord hanno ripreso la loro corsa.
GRANDI CITTÀ
Nelle grandi città Dal 2010 a oggi i canoni di locazione sono scesi mediamente del 10,6%, soprattutto a causa delle riduzioni verificatesi nel 2012 (-5,9%) e nel 2013 (-4,4%). Genova è la città dove rispetto al 2010 i canoni sono scesi maggiormente (-20,4%), con la Capitale (-16,6%), Napoli (-11,4%) e Bari (-10,1%) che arretrano anch’esse a doppia cifra. Più contenuto il calo accumulato in 7 anni a Torino (-3,9%) e Milano (-2,7%), mentre Bologna (+0,7%) è l’unica città metropolitana dove i prezzi d’affitto sono rimasti sostanzialmente invariati in questo arco di tempo. Grazie a tali andamenti, la palma degli affitti più cari è ormai saldamente in mano a Milano.
DUE VELOCITÀ
Come si è detto, il mercato degli affitti in Italia sembra viaggiare a due velocità: se al Sud continua la contrazione dei canoni di locazione, nelle grandi città del Nord si registrano aumenti anche considerevoli. A guidare la classifica dei rialzi c’è Trieste (+10,3%); seguono Trento (+6,3%), Venezia (+2,1%) e Milano (+1,7%). “Dopo il rimbalzo dello scorso anno – afferma Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti – i canoni medi in Italia adesso sembrano stabilizzarsi (- 0,2%), ma nel Paese ci sono due velocità tra nord e sud e anche differenze significative fra città e città. Sulla spinta di una maggiore richiesta i prezzi sono in crescita per trilocali e quadrilocali mentre il monolocale perde appeal”.
Ma non è tutto: sull’andamento delle locazioni incidono, infatti, anche le valutazioni che vengono effettuate circa la convenienza di un investimento immobiliare più definitivo, quale l’acquisto “Da questo punto di vista – aggiunge Spronelli – prosegue la tendenza a considerare l’affitto una soluzione abitativa stabile: il 56% di chi opta per tale soluzione sceglie la casa come abitazione principale; il 63% è rappresentato da coppie, con o senza figli, e di conseguenza i tagli più grandi sono i più richiesti. Sul fronte dei contratti e della tassazione è sempre più alto il gradimento verso il canone concordato e l’imposta unica con cedolare secca, segno che bisogna insistere in questa direzione, estendendola ad esempio anche alle locazioni commerciali”.
LE QUOTAZIONI
I prezzi di affitto sono calati soprattutto in città del sud Italia come Catanzaro (-9%), Potenza (-6,5%), Palermo (-5,6%), Bari (-5,4%), Campobasso (-4,9%), con Napoli (-0,1%) sostanzialmente invariata. Secondo il report, invece, nel Centro Italia nel 2016 i canoni di locazione sono aumentati a Firenze (+2,5%) e Roma (+1,8%). Ancona è quasi stabile (+0,9%), mentre Perugia risulta in controtendenza (-4,9%).
Per prendere in affitto un appartamento in Italia occorrono mediamente 515 euro, che salgono a 563 se l’appartamento è ammobiliato e a 573 euro se dotato di garage. A Milano (canone medio di 931 euro) nell’ultimo anno c’è stato un incremento di 15 euro mensili rispetto all’anno scorso. Roma, seconda, ha fatto rilevare una media di 823 euro mensili. Seguono nell’ordine Firenze (661 euro) e Venezia (578 euro). Solo Affitti ha rilevato canoni superiori ai 500 euro mensili a Trento (575 euro), Bologna (547 euro), Napoli (546 euro), Trieste (518 euro) e Cagliari (503 euro). Vivere in affitto costa meno che altrove a Potenza (354 euro), Perugia (376 euro), Campobasso (363 euro) e Catanzaro (363 euro).
LE TENDENZE
La migrazione degli insegnanti muove il mercato degli affitti. Cresce la quota di inquilini che sceglie l’affitto per motivi di lavoro (27%) sia rispetto all’anno scorso (22,6%) sia rispetto al 2014 (25,1%). Un aumento riconducibile al maggior numero di lavoratori trasfertisti che molte agenzie Solo Affitti hanno riscontrato negli ultimi mesi. In questo senso ha avuto un peso il movimento dal Sud Italia degli insegnanti che, all’inizio dell’anno scolastico, sono stati assegnati nelle sedi definitive del Nord, e che hanno dovuto gestire in tempi rapidi il trasferimento cercando una nuova abitazione.
Parallelamente, si è registrato rispetto all’anno scorso un incremento del fenomeno delle condivisioni (13%), che risulta particolarmente diffuso a Venezia (30%), Bologna (22,3%), Cagliari (25%), Milano (20,8%) e Trento (20%). Le città dove è più diffuso il fenomeno di chi va in affitto per motivi di lavoro sono Trieste e Perugia, con una quota del 40% ciascuno, seguite da Cagliari e Catanzaro (35%), Milano (33,3%) e con una quota del 30% ciascuna Bari, Bologna e Genova.