Non appena si inizia a parlare di guarigione, ecco la ricaduta. Il mercato immobiliare è ancora estremamente cagionevole. Lo dimostrano i prezzi delle case di seconda mano che, secondo le rilevazioni effettuate dal portale specializzato Idealista, hanno registrato un calo dell’1,3% nel corso del primo trimestre dell’anno, toccando i 1.869 euro al metro quadro. Stando all’ultimo indice, le quotazioni dell’usato sono scese del 5,7% negli ultimi 12 mesi. In pratica, ipotizzando un appartamento di 65 metri quadri, la perdita stimata per il proprietario sarebbe di circa 5.600 euro da un anno all’altro.
Secondo Vincenzo De Tommaso, dell’ufficio studi di Idealista: “La casa è tornata tra gli interessi degli acquirenti, ma la tendenza dei prezzi non s’inverte, con una netta prevalenza di aree in segno negativo, mentre nelle città domanda e prezzi vanno nella stessa direzione solo in zone limitate. Immobili datati ed energivori, tipo anni ’70, non hanno mercato, e sui proprietari continuano a pesare gli oneri per mantenere una proprietà immobiliare. Tutti fattori che determinano un’ulteriore spinta al ribasso dei valori”.
LE REGIONI
Il trend negativo dei valori immobiliari investe tutte le regioni italiane ad eccezione di Trentino Alto Adige (2,3%), Molise (1,7%) e Veneto (0,3%). Stabili i prezzi in Campania (1.839 euro/mq), mentre la macroarea più penalizzata è Lombardia (-3,4%), seguita da Sicilia (-2,7%), Lazio (-2,3%) e Toscana (-2,1%). La Liguria (2.654 euro/mq) si mantiene al top dei prezzi regionali, seguita dalla Valle d’Aosta (2.488 euro/mq), che scalza il Lazio (2.486 euro/mq) dalla seconda piazza. La regione più economica resta la Calabria con 918 euro al metro quadro.
LE PROVINCE
I ribassi colpiscono mediamente 3 mercati provinciali su 4, con 82 aree a chiudere il primo trimestre in saldo negativo sulle 107 monitorate. Le aree che hanno sofferto di più sono Verona (-9,7%), Lodi (-8,3%) e Pavia (7,7%); all’opposto gli incrementi maggiori si sono verificati a Trieste (6,7%), Belluno (5,6%) e Ascoli Piceno (5,3%).
Il ranking delle province più care continua a essere guidato da Savona (3.316 euro/mq) e Bolzano (3.130 euro/mq). La graduale flessione dei prezzi porta a 16 le aree provinciali dove i prezzi non superano i mille euro al metro quadro (lo scorso trimestre erano 12). Biella è ultima in graduatoria, con soli 661 euro/mq; più su Caltanissetta (808 euro/mq) e Trapani (832 euro/mq).
LE CITTÀ
Ben 79 capoluoghi su 102 monitorati da Idealista chiudono il trimestre con il segno meno. Ancora una volta i centri più piccoli segnano le svalutazioni maggiori, sino al -9,6% di Barletta, che precede Frosinone (9,5%) e Fermo (7,7%); cali sopra la media del periodo per altri 51 centri, da Bergano (-7,4%) a Bari (-1,4%); i maggiori recuperi riguardano Trieste (6,7%) e Matera (6%).
Ad eccezione di Firenze (1,1%) e Bologna (0,5%), tutti i grandi mercati accusano svalutazioni, anche se più contenute rispetto ai centri minori. Falsa partenza a inizio 2017 per Milano (-2,4%), Roma (-1,2%), Napoli (-0,9%), ribassi di maggiore entità solo a Genova con una “limatura” del 4,1%.
Il ranking delle città più care vede svettare Venezia (4.403 euro/mq) su Firenze (3.440 euro/mq) e Bolzano (3.374 euro/mq). Nella parte bassa della tavola stazionano Alessandria (881 euro/mq), Caltanissetta (788 euro/mq) e Biella, la più economica, con 708 euro al metro quadro.
L’INDICE
Il portale immobiliare idealista è attualmente una delle pagine web più utilizzate in Italia da privati e professionisti immobiliari per la vendita, l’acquisto e l’affitto di immobili. Per la realizzazione Dell’indice del primo trimestre 2017 sono stati analizzati i dati di 388.156 annunci immobiliari pubblicati su idealista tra il 24 dicembre 2016 e il 25 marzo 2017.