Più di 7 miliardi di euro. A tanto ammontano i finanziamenti ricevuti
dalle famiglie italiane per l’acquisto dell’abitazione nel primo trimestre
2015. L’incremento, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, è del 35%,
per un controvalore di quasi 2 miliardi di euro. I dati – contenuti nel
bollettino statistico della Banca d’Italia – sono stati ripresi dal gruppo
Tecnocasa per fare il punto sull’andamento del mercato dei mutui, partendo da
una cifra su tutte: nei 12 mesi compresi tra aprile 2014 e marzo 2015 sono
stati erogati alle famiglie italiane 25.992,3 milioni di euro per
comperare casa, con un saldo anno su anno pari al 19,9%, a dimostrazione della
maggiore disponibilità delle banche. Malgrado questo dato fortemente positivo,
tuttavia, diverse analisi di settore pubblicate proprio nei giorni scorsi
evidenziano una crescita molto rallentata delle transazioni immobiliari in
questo primo semestre 2015.
MACROAREE
Il primo trimestre 2015 vede un incremento delle erogazioni in tutte
le macroaree, come avviene ormai da tre trimestri consecutivi.
La performance migliore spetta al Nord-Est, i cui volumi sono
aumentati del 40,1% rispetto al primo trimestre 2014 e ora sfiorano quota 1.600
milioni di euro. Il Mezzogiorno ed il Centro Italia fanno registrare variazioni
molto simili (intorno a +37,5%), ma i volumi sono nettamente differenti: nel
Sud sono stati erogati 935,2 milioni di euro, mentre nelle regioni centrali
poco più di 1.740 milioni di euro.La macroarea Nord-Occidentale si conferma al
primo posto per volumi erogati con un totale di 2.384,6 milioni di euro, in
aumento del 31,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Sardegna e
Sicilia erogano complessivamente 411,3 milioni di euro, che rappresentano il
23,4% rispetto al primo trimestre 2014.
Analizzando il periodo tra aprile 2014 e marzo 2015, si registrano
volumi in aumento in tutte le macroaree italiane. Meridione e Isole fanno
ancora segnare il miglior andamento, con incrementi che toccano rispettivamente
+26,3% e +22,1%: il Sud eroga poco meno di 3.400 milioni di euro, Sicilia e
Sardegna circa 1.500 milioni di euro. Con quasi 9.000 milioni di euro, invece,
è il Nord-Ovest l’area dove si eroga di più e i suoi volumi sono aumentati del
18,4%. Al secondo posto, nettamente staccata, troviamo la macroarea centrale,
dove in questi ultimi 12 mesi sono stati erogati quasi 6.200 milioni di euro,
pari a +21,5%. Ottima performance anche per il Nord-Est, che eroga 5.862,9
milioni di euro e fa registrare una variazione del +16,5%.
REGIONI
Ancora una volta tutte le regioni italiane fanno segnare volumi in
aumento, tra l’altro con variazioni in doppia cifra, confermando l’andamento
registrato nel trimestre precedente. La regione che però evidenzia il miglior
andamento è il Veneto, in cui i suoi 675,6 milioni di euro di erogato
rappresentano il 50% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Performance molto positive anche per Piemonte, Molise e Puglia, che vedono un
aumento intorno a +43,5%; in evidenza anche Calabria, Liguria, Marche e
Toscana, che erogano circa il 40% in più.
Permangono sempre differenze geografiche, in quanto sono generalmente
le regioni del Nord Italia quelle dove si eroga mediamente di più: la Lombardia
si conferma ancora leader, con 1.576,3 milioni di euro (+26,3% rispetto al primo
trimestre 2014), seguita da Lazio (poco meno di 1.000 milioni di euro), Veneto
(675,6 milioni di euro) ed Emilia-Romagna (582,3 milioni di euro).
PROVINCE
Su tutte le 110 province analizzate solamente 6 hanno evidenziato
volumi in diminuzione, in tutte le altre realtà si registrano variazioni in
aumento rispetto al primo trimestre 2014.
Ben due province, peraltro entrambe piemontesi, hanno raddoppiato i
propri volumi: Cuneo fa segnare +109,4%, Novara +103,2%. Ma la performance
migliore spetta alla provincia di Rovigo, dove i volumi di erogato sono
triplicati (+217,4%). In fondo alla classifica si segnalano le province di
Carbonia-Iglesias e Crotone, che perdono rispettivamente il 24% e il 19,9%.
LE CONSISTENZE
Nel primo trimestre 2015 si registra uno stock di mutui in essere pari
a 292.899 milioni di euro, in linea rispetto al trimestre precedente (-0,1%) e
in calo dell’1% in relazione allo stesso periodo dell’anno precedente. Da
segnalare che, dopo l’aumento riscontrato nel 2011, prosegue la lenta e costante
decrescita delle consistenze iniziata nel primo trimestre 2012.
IMPORTO MEDIO
Il ticket medio nazionale si è attestato a circa 108.000 euro, in calo
rispetto a quanto riscontrato nel primo trimestre 2014. La ripartizione
geografica è nettamente diversa: il Nord si mantiene sui livelli nazionali, nel
Centro il mutuo medio risulta nettamente più alto, mentre la tendenza è opposta
e più marcata al Sud nelle Isole. Il ticket medio risulta più elevato nella
macroarea Centrale (117.900 euro); dalla parte opposta, invece, il Sud eroga
una quota minore con 99.600 euro.
Il ticket medio di mutuo visto a livello regionale continua ad essere
per ragioni socio-economiche difforme sul territorio nazionale. La regione con
il valore più alto è risultata essere il Lazio, con un ticket medio pari a
123.800 euro, in leggera diminuzione rispetto al primo trimestre 2014 (-0,9%).
Il valore più basso è stato registrato in Abruzzo, dove il ticket medio è
76.200 euro.
La migliore performance appartiene all’Umbria, che fa segnare +14,1% e
ora si attesta a 100.300 euro. Gli incrementi sono più lievi per Emilia-Romagna
e Toscana: nella prima regione il mutuo medio è pari a 105.900 euro, in rialzo
del 3,2%, mentre nella seconda la quota pro-capite si attesta a 113.100 euro (+2,3%).
GLI INTERESSI
Stando alle dinamiche dei tassi di Giugno 2015, il
gruppo Tecnocasa ha calcolato il valore della rata mensile di un mutuo
ipotecario del valore di 110.000 euro per una durata di 25 anni, ipotizzando
uno spread medio indicativo di mercato pari a 1,80 bps sia per il tasso fisso
sia per il tasso variabile. Nel primo caso, con un mutuo a tasso fisso ci si
dovrebbe trovare a sostenere una rata di 635 euro, circa 89 euro in più
rispetto a quando occorrerebbe pagare mensilmente se si scegliesse, invece, un
mutuo a tasso variabile, in quanto la sua rata ammonta a 546 euro.