Sempre il presidente Fiaip, Paolo Righi, è intervenuto anche a proposito del report diffuso le scorse settimane da Standard & Poor’s, secondo cui il mercato immobiliare rimarrà al palo fino al 2018, quando comunque la crescita dei prezzi non supererà l’1%. Dati che supportano la posizione (e i timori) del numero uno di Fiaip: “La crescita economica dell’Eurozona frena nel secondo trimestre ed i recenti lievi segnali di miglioramento dell’immobiliare italiano sono solo la ripetizione di quanto accaduto nel 2015 e non si riflettono sui prezzi e sulla reddittività degli investimenti. Da anni diciamo che per far ripartire il mercato immobiliare è necessario allentare la pressione fiscale sugli immobili, in modo da restituire un ritorno economico sugli investimenti. Invece, dal 2011 ad oggi molti provvedimenti fiscali hanno distrutto un comparto che rappresenta il 20% del Pil. Inutile, quindi, chiedersi perché ancora una volta i dati Istat fotografano nel nostro Paese uno stallo dell’economia nazionale. All’estero, come nel caso degli Stati Uniti, dopo la crisi del 2008, l’amministrazione Obama ha fatto ripartire l’economia proprio grazie a misure ad hoc per l’immobiliare. Purtroppo, qualcuno vorrebbe invece rispristinare in Italia una tassa patrimoniale sulla casa, senza comprendere che Imu e Tasi già lo sono di fatto per l’80% degli italiani. Proporre la patrimoniale della patrimoniale ci sembra assurdo”.