[A cura di: Assoedilizia]
Romano Prodi ha proposto la costituzione di fondi pubblici o misti, con il compito di acquisire, dalle famiglie debitrici verso le banche, i loro immobili, lasciandole nel relativo godimento a titolo di locazione e a canoni molto bassi, magari corrispondendo alle banche stesse una liquidazione più congrua di quella offerta dai fondi cessionari dei crediti. Si risolverebbero in un sol colpo due problemi; quello delle famiglie che rischiano di restare senza casa e quello delle Banche.
Come afferma il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici: “Condividiamo questa proposta di Romano Prodi, essendo da sempre fautori dell’idea di potenziare l’edilizia residenziale pubblica, il cui ruolo non può esser surrogato dal privato, né da forme ibride di intervento compartecipato dal privato, essendo queste di limitatissima portata. A ciascuno il suo ruolo. La proposta, a ben vedere, si configura come un vero e proprio piano di edilizia popolare, in cui, invece della costruzione diretta o dell’acquisto in blocco dell’immobile da parte del fondo pubblico, abbiamo un acquisto da una molteplicità di soggetti. Se tale acquisto, come immaginiamo, va fatto compensando, oltre che le banche, anche le famiglie venditrici fino a concorrenza del valore degli immobili ceduti, temiamo che il piano non sia remunerativo a livello economico e riteniamo quindi vada sovvenzionato a carico dell’ente pubblico. Se non vogliamo finanziare i soggetti che già operano in questo campo, e che ben potrebbero assolvere al compito, costituiamo pure dei nuovi fondi allo scopo, dotandoli dell’adeguato finanziamento, considerando che questo andrà rapportato, in qualche misura, anche al valore della acquisenda massa immobiliare e non solo alla copertura del credito bancario”.