[A cura di: Fiaip] Cosa accadrà nel mercato immobiliare nel 2019? Quali sono le previsioni della Fiaip? A parlarne in un’intervista con Idealista è il Presidente Nazionale Fiaip Gian Battista Baccarini (nella foto), secondo il quale “il 2019 sarà il quinto anno consecutivo in cui pensiamo che le compravendite potranno chiudersi in territorio positivo. Nel 2018 si è registrato circa un +5% rispetto all’anno precedente, dovremmo quindi chiudere intorno alle 570mila compravendite. Nel 2019 dovremmo avere ancora un segno positivo attorno al 4-5% e attestarci intorno alle 590/595mila transazioni immobiliari”.
A giudizio del numero uno della federazione degli agenti immobiliari professionali, “a influenzare l’andamento delle compravendite ci sono sicuramente i valori di mercato, che sono ancora molto buoni per chi acquista casa come abitazione principale o come investimento. Un secondo fattore che influenza l’andamento delle compravendite è rappresentato dai tassi di interesse. In merito, è vero che finisce il Quantitative easing (QE), ma è anche vero che il Presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha garantito che fino a fine anno verranno acquistati dalla Bce titoli di Stato attraverso il capitale rimborsato da quelli in scadenza. Riteniamo quindi, a fronte delle previsioni dello stesso Draghi, che i tassi di interesse non aumenteranno più di tanto. Qualcosa si è già avvertito – puntualizza Baccarini – ma un aumento un pochino più consistente dovrebbe esserci da fine anno in poi. Un terzo fattore che influenza l’andamento delle compravendite è rappresentato dai rendimenti finanziari, che sono ancora abbastanza bassi e spesso ritenuti rischiosi. Le persone sono spesso intimorite nell’affrontare un investimento di questo tipo e quindi magari optano per il mattone, che è qualcosa di più solido, che offre più garanzie. Questi tre fattori, secondo noi, sono quelli che aiuteranno la spinta del numero delle compravendite”.
Versante prezzi. “Dal punto di vista delle quotazioni – illustra il presidente Fiaip – anche il 2018 purtroppo si è chiuso con un segno meno, con una media nazionale attorno al -1,5%. Bisogna poi distinguere tra usato, nuovo e quanto già costruito, ma invenduto e di conseguenza diventato un po’ vetusto; in ogni caso riteniamo che nel 2019 i valori di mercato si dovrebbero stabilizzare. Auspichiamo che il segno meno possa sparire e che ci si attesti attorno allo zero. Anche qui bisogna distinguere tra grandi città e piccoli centri. Le grandi città come Milano in primis, che registra già un segno positivo, poi Firenze, Torino, Napoli, Bologna avranno sicuramente un segno positivo, lo hanno già avuto nel 2018 e lo avranno anche nel 2019. A scalare ci saranno i capoluoghi. In linea generale, però, auspichiamo che nel 2019 si avrà una stabilizzazione dei prezzi”.
“I fattori che influenzano l’andamento dei prezzi – continua Baccarini – sono dettati sicuramente dal fatto che, banalmente, l’offerta è ancora superiore rispetto alla domanda. Fino a quando ci sarà un’offerta, soprattutto dell’usato, così più importante rispetto alle richieste, quindi alla domanda del mercato, è chiaro che i valori faticheranno a salire. Ci sono, poi, fattori legati alla stessa legge di Bilancio, che non ha previsto grandi novità positive per il settore. A parte la cedolare secca per le locazioni a uso diverso dalle abitazioni, che poi si sono ristrette ai negozi, e la conferma degli incentivi fiscali, non c’è stato un vero piano strutturale per il settore. Una politica economica debole sul settore immobiliare e una fiscalità purtroppo ancora troppo pesante incidono sul fatto che la domanda non possa essere così importante rispetto all’offerta e che quindi i valori fatichino a crescere”.