Questa volta, la sensazione di una nuova, piccola, inversione di tendenza rispetto a dati che sembravano finalmente dare adito ad un po’ di ottimismo, è certificata dall’Istat, secondo il cui report sono di nuovo in flessione le compravendite di unità immobiliari. In particolare, dopo due trimestri consecutivi di crescita in tutti i comparti immobiliari, nel primo trimestre 2015 le convenzioni di compravendita per unità ad uso abitazione ed accessori e ad uso economico registrano variazioni tendenziali negative, ridimensionando il recupero di volumi osservato nell’intero anno 2014.
Nel complesso del settore immobiliare, le convenzioni notarili per trasferimenti di proprietà sono diminuite del 3,6% nel primo trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2014 (+1,3% nel primo trimestre 2014 confrontato a un anno prima), flessione pressoché simmetrica a quella riscontrata per i passaggi di proprietà di immobili ad uso abitazione, pari a -3,5%, a fronte del +1,5% osservato nel primo trimestre 2014. I trasferimenti di unità immobiliari ad uso economico registrano una caduta più marcata, pari a -5,5% (+1,6% nel primo trimestre 2014).
La flessione, come sempre, va letta anche alla luce dell’entrata in vigore, il 1° gennaio 2014, del nuovo e più favorevole regime delle imposte di registro (ipotecaria e catastale) applicabile agli atti di trasferimento a titolo oneroso di diritti reali immobiliari. Tale regime aveva infatti indotto un significativo aumento dei volumi di scambio nel primo trimestre del 2014, che ha provocato un effetto depressivo sul confronto con il primo trimestre del 2015. tuttavia, la nuova tendenza desta qualche preoccupazione.
Tra gennaio e marzo 2015 sono 135.675 le convenzioni notarili per trasferimenti di proprietà di unità immobiliari. Il 93,3% delle convenzioni rogate ha riguardato trasferimenti di proprietà di immobili ad uso abitativo ed accessori (126.541), il 6,2% unità immobiliari ad uso economico (8.371) e lo 0,5% unità immobiliari ad uso speciale e multiproprietà (763). Le variazioni tendenziali per trasferimenti di proprietà immobiliari, sia complessivamente considerate sia riferite alle differenti categorie catastali, mostrano segnali di peggioramento in quasi tutte le ripartizioni geografiche.
Per il complesso dei trasferimenti di unità immobiliari, i cali più consistenti rispetto alla media nazionale si registrano al Centro (-6,5%), nelle Isole (-4,9%) e nel Nord-Ovest (-4,1%), mentre variazioni negative più contenute del valore medio nazionale si osservano al Nord-Est (-0,1%) e al Sud (-2,3%). Considerando il solo comparto dell’abitativo ed accessori, decrementi superiori alla media nazionale caratterizzano l’andamento immobiliare del Centro (-7,3%), delle Isole (-5,4%) e del Nord-Ovest (-3,6%); diminuzioni più contenute si registrano al Sud (-1,8%) mentre il Nord-Est è l’unica ripartizione territoriale a chiudere in positivo il trimestre (+0,5%).
Nel comparto delle unità immobiliari ad uso economico flessioni di una certa entità si osservano al Nord-Ovest (-10,3%), al Nord-Est (-7,4%) e al Sud (-5,2%). Al contrario, Centro (+2,8%) e Isole (+1,6%) chiudono in positivo il primo trimestre del 2015. Considerando la dimensione dei comuni, la flessione su base tendenziale delle compravendite immobiliari complessive è decisamente superiore nei grandi centri (-4,2%) rispetto a quella osservata nei centri minori (-3,1%). Andamento analogo si rileva per le compravendite ad uso abitazione e accessori, che mostrano una diminuzione più marcata nelle città metropolitane (-4,4%) e più contenuta nei piccoli centri (-2,7%); nel caso dei trasferimenti di proprietà ad uso economico sono invece gli Archivi dei piccoli Centri a soffrire di più rispetto a quelli di maggiore dimensione (-8,7% e -0,4% rispettivamente).
Variazioni positive, di converso, si registrano per le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti ed altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare stipulati con banche o soggetti diversi dalle banche: sono 68.161 nel primo trimestre del 2015: l’8,1% in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Gli aumenti, in questo caso, riguardano tutte le ripartizioni geografiche (+7,3% le Isole, +6,7% il Nord-Ovest e +4,3% il Centro) ma sono il Sud (+15,7%) e il Nord-Est (+9,3%) a mettere a segno una crescita superiore alla media nazionale. Infine, gli Archivi Notarili distrettuali con sede nelle città metropolitane registrano un aumento più marcato, pari a +8,3%, rispetto agli Archivi dei Centri minori (+7,9%).