Che fine hanno fatto i mutui relativi alle case diventate inagibili dopo il crollo del Ponte Morandi? E che ripercussioni ha avuto il crollo del ponte sul mercato immobiliare genovese? È quanto hanno indagato Mutui.it e Facile.it in collaborazione con il giornalista economico genovese Franco Canevesio, appurando intanto una buona notizia: lo scorso 6 agosto è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale il decreto del ministero dell’Interno relativo al rimborso al Comune di Genova del minor gettito dell’IMU e della TASI, riferito alle annualità 2019 e 2020.
Quanto ai mutui, come spiega Franco Ravera, presidente del comitato Quelli del ponte Morandi, “Entro febbraio 2019 sono stati indennizzati tutti gli aventi diritto; ossia gli abitanti di via Porro dal numero 5 al 16, di via del Campasso 39 e 41”.
Ogni proprietario ha ricevuto 2.025,50 euro di indennizzo per ogni metro quadro di casa; le voci principali che formano la cifra complessiva sono:
A questi importi è stato aggiunto, per ogni unità abitativa, un indennizzo forfettario di importo pari a 45.000 euro secondo quanto previsto dalla legge della Regione Liguria 3 dicembre 2007 n. 39, che disciplina i Programmi regionali di intervento strategico (PRIS) e un ulteriore risarcimento, di 36.000 euro, per l’improvviso sgombero.
Ad essere indennizzate sono state 260 famiglie; 200 proprietarie residenti e 60 in affitto (con i relativi 60 proprietari non residenti).
Quale è oggi la situazione immobiliare del comune di Genova? Come rimarcano Facile.it e Mutui.it, un buon metro per comprenderlo è la richiesta di mutui per l’acquisto della casa presentati alle banche.
“Nel primo semestre del 2018, quando il ponte era ancora in piedi – afferma Ivano Cresto, responsabile BU mutui di Facile.it – secondo i i dati del nostro portale, a Genova faceva capo l’1,37% delle domande di finanziamento presentate in Italia. Un anno dopo, nel primo semestre del 2019, il valore rilevato tramite il nostro osservatorio è sceso allo 0,98% e non si può escludere che un calo di questo tipo possa anche essere stato generato dall’incertezza che il crollo del ponte ha diffuso in merito all’opportunità di un investimento nella città della Lanterna; nell’ultimo periodo, però, stiamo assistendo ad una leggera inversione di tendenza e questo fa ben sperare”.