I prezzi delle case di seconda mano in Italia segnano un nuovo decremento – questa volta dell’1,7% – dopo i mesi estivi. Secondo i dati raccolti dal portale immobiliare Idealista, si tratta della peggiore performance registrata quest’anno, in virtù della quale il valore degli immobili scende fino a una media di 1.818 euro al metro quadro, con un trend negativo del mattone su base annua che si attesta al 5,2% .
Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi di Idealista “a dieci anni dall’inizio della crisi il real estate italiano non può dirsi ancora del tutto guarito, come dimostra l’andamento negativo dei prezzi delle abitazioni. La domanda ha ripreso vigore dopo una lunga fase di contrazione, ma il contesto meno stabile sul fronte del lavoro e dei salari finisce per comprimere i prezzi. Fanno eccezione le città d’arte e i poli di maggiore attrazione occupazionale come Milano e Bologna”.
De Tommaso sostiene che: “Nonostante gli ultimi dati Istat sul mercato del lavoro siano confortanti, per una svolta del ciclo immobiliare ci vuole una vera ripresa economica. La previsione per i prossimi mesi è di una dinamica crescente delle compravendite, mentre i prezzi che tenderanno a stabilizzarsi”.
Il trend negativo dei valori immobiliari investe tutte le regioni italiane a eccezione di Sardegna (-0,6%), Liguria (-0,4%) e Puglia (-0,2%). Tra le regioni che scontano i maggiori ribassi dopo i mesi estivi troviamo Molise (-3,6%) e Marche (-3%). Cali superiori alla media nazionale per altre 5 regioni, dalla Lombardia (-2,3%) alla Campania (2%). Nel resto delle regioni, cali di minore entità.
La Liguria si conferma la macroarea con i prezzi più elevati, a una media di 2.622 euro al metro quadro, seguita dalla Valle d’Aosta (2.466 euro/mq) e Lazio (2.429 euro/mq). La regione più economica è la Calabria, con 930 euro al metro quadro, davanti a Molise (998 euro/mq) e Sicilia (1.164 euro/mq).
Il 70% dei mercati provinciali chiudono il secondo trimestre in saldo negativo. I macro ambiti che hanno fatto registrare le variazioni più ampie sono Siena (-5,7%), Cremona (-5,6%) e Belluno (-4,6%); all’opposto gli aumenti sono guidati da Gorizia (6,3%), davanti a Crotone (4,6%) e Belluno (4,4%). Sul fronte dei prezzi di vendita, Savona (3.337 euro/mq) è sempre la provincia più cara, davanti a Bolzano (3.170 euro/mq), mentre Biella chiude la graduatoria con soli 654 euro/mq.
Mercati cittadini ancora dominati dalle svalutazioni dopo i mesi estivi, con saldi negativi mediamente in 2 città su 3. L’usato segna il passo anche nei grandi mercati monitorati da Idealista, con i ribassi più sensibili a Napoli (-6%), Torino (-4,7%) e Genova (-1,8%); cali contenuti sotto la soglia dell’un per cento a Roma (-0,6%); Milano (0,2%) e Bologna (1,5%) sono in costante recupero. Bari (1%) inverte la tendenza.
L’andamento dei prezzi nei centri minori è caratterizzato da oscillazioni più ampie rispetto ai grandi mercati, come dimostrano le forti contrazioni di Trani (-8,1%) e Oristano (-5,1%) da un lato e i rimbalzi di di Cuneo (7,3%) Crotone (5,3%) e Agrigento (5,3%) dall’altro. In generale questi mercati sono caratterizzati ancora da un’elevata instabilità.
Venezia (4.323 euro/mq) continua a dominare la graduatoria dei prezzi di vendita precedendo Bolzano (3.427 euro/mq) e Milano ((3.399 euro/mq). Nella parte bassa del ranking stazionano Gorizia 837 euro/mq), Caltanissetta (774 euro/mq) e Biella, la più economica, con 735 euro al metro quadro.