L’Expo 2015 è terminato. E ora che cosa accadrà? L’interrogativo non riguarda soltanto la destinazione dei padiglioni che hanno ospitato l’Esposizione Universale, ma anche il futuro del mercato immobiliare meneghino, che si è certamente giovato dell’evento, ma che adesso teme di subirne un contraccolpo negativo.
Volendo leggere il futuro con un po’ di ottimismo, non si può non tener conto del fatto che, grazie anche ai lavori per l’Esposizione, la città di Milano ha decisamente migliorato il suo aspetto urbano. Basti pensare alla Darsena, riqualificata e restituita ai milanesi, alle nuove linee della metropolitana, per non parlare dei numerosi eventi che hanno permesso a turisti e non di apprezzare tanti angoli della capoluogo lombardo: Porta Nuova e il quartiere Isola, la zona Tortona-Savona e la zona di corso Lodi con i nuovi musei di Armani, il Mudec e la Fondazione Prada. Milano, insomma, è stata al centro del mondo per tutti i mesi dell’Esposizione e questo ha sicuramente avuto effetti sull’economia della città. Effetti che, secondo il gruppo Tecnocasa, potranno riversarsi anche sul mercato immobiliare che, a Milano, ha iniziato a dare segnali di ripresa soprattutto sul versante delle transazioni (+5,9% nei primi sei mesi del 2015; fonte: Agenzia delle Entrate) anche se i prezzi sono ancora in diminuzione (-0,9% nel primo semestre del 2015).
LE QUOTAZIONI
Le zone centrali continuano a vedere una leggera riduzione dei prezzi degli alloggi, ma in quartieri come Brera e corso Como il mercato è decisamente dinamico. Si segnalano richieste di affitti e di acquisti da parte di coloro che lavorano presso la sede dell’Unicredit in Porta Nuova. In aumento l’interesse degli investitori per la zona intorno a via Pasubio dove sono a buon punto i lavori nell’ex area della Feltrinelli.
La macroarea che ha registrato il ribasso dei prezzi più forte è stata quella di Lodi-Corsica, anche se nell’area intorno a corso Lodi dall’inizio dell’anno si registrano più richieste ad uso investimento, in particolare di bilocali da mettere a reddito, grazie alla vicinanza della “Bocconi” e anche alla presenza della “Fondazione Prada”, che con il suo arrivo sta riqualificando buona parte della zona.
I lavori quasi ultimati della Metro 5, da Sempione a San Siro passando per la Fiera, non hanno sortito effetto sui valori immobiliari delle zone interessate ma un maggiore interesse e curiosità. I valori della macroarea Fiera-San Siro sono infatti rimasti stabili. Gli investitori dimostrano interesse anche per la zona compresa tra corso Buenos Aires e piazza della Repubblica, così come piace pure la zona di Fabio Filzi non lontana da Porta Nuova e dalla Stazione Centrale. La macroarea Città Studi-Indipendenza segnala un +0,3%. Prezzi in leggero calo, invece, nella macroarea Navigli Famagosta.
IL COMMERCIALE
Il fermento per l’Expo ha creato negli ultimi mesi forte interesse per il settore della ristorazione nelle zone più centrali di Milano (Quadrilatero, Cordusio, Cairoli e Brera) dove, tra l’altro, si segnala la ricerca di immobili da parte di marchi importanti, soprattutto del fashion. La richiesta più elevata è per le soluzioni con canna fumaria (o con la possibilità di installarne una) posizionate sulle vie commerciali e non necessariamente centrali. La metratura richiesta per chi vuole operare nel settore della ristorazione va da un minimo di 50 mq (per take away) fino a 200-300 mq. Sempre più numerosi i giovani che vogliono lanciarsi nel settore, declinato anche nella formula dello street food. Dalle richieste raccolte dalle agenzie del gruppo Tecnocasa, tra le zone ambite nella parte sud di Milano ci sono i Navigli e corso di Porta Ticinese grazie al forte passaggio prevalentemente serale. I prezzi di compravendita sono di circa 11.000 euro al mq in via Torino e si scende a 6.000 euro al mq sui Navigli. Cresce l’interesse per via Torino, dove aprono aprono flagship della moda giovane ed aumenta l’appeal in ambito food con nuove aperture.