Milano sale, Roma scende. Questo il borsino delle quotazioni degli immobili usati nelle due principali città italiane, secondo l’indagine realizzata dal Idealista.
Secondo l’ultimo indice dei prezzi delle case di Idealista, Milano chiude anche il secondo trimestre 2018 con il segno più, anche se con un trend in decelerazione. Dopo i mesi primaverili l’incremento sotto la Madonnina è stato dello 0,3% che porta i valori dell’usato a una media di 3.374 euro/mq. Negli ultimi trimestri Milano sembra essersi messa alle la discesa dei prezzi anche se la variazione negli ultimi 12 mesi rimane negativa (-0,5%), mentre rispetto al tetto massimo rilevato nel primo trimestre del 2012 (4.270 euro/mq), il calo accumulato è del 21%.
La situazione dei quartieri rispecchia il quadro stabile fotografato nel report, con 9 delle 17 zone della città in segno positivo dopo i mesi primaverili.
Famagosta-Barona (8,2%), Fiera-De Angeli (5,3%), Vialba-Gallaratese (4,9%) e Certosa (4,8%) guidano i rialzi cittadini. Dal lato opposto i ribassi maggiori riguardano Greco-Turro (-4,7%), Città Studi-Lambrate (-3,2%) e Baggio (-3,1%). Il resto dei quartieri sono racchiusi in una forchetta che va dal -2,4% di Cermenate Missaglia al -1% del Centro Storico. Proprio quest’ultima resta la zona cittadina con i valori al metro quadro più elevati (7.915 euro/mq). I prezzi più bassi si trovano, anche questo trimestre, a Baggio (1.591 euro/mq).
Dopo i mesi primaverili il trend rialzista si estende anche in provincia, dove i prezzi sono saliti dello 0,5% rispetto a 3 mesi fa, con 17 dei 36 comuni dell’hinterland in terreno positivo. Vimodrone (17,5%) segna il rimbalzo più deciso, ma rappresenta un’eccezione piuttosto anomala in un contesto dove i tassi d’incremento sono contenuti sotto la soglia del 4 per cento per il resto dei comuni, con le eccezioni di San Giorgio sul Legnano (7,4%) e Truccazzano (4,4%). Sul versante discendente, valori a picco a Rescaldina (-10,8%), Paullo (-9,7%) e Parabiago (-8,,9%), mentre nel resto dei centri i cali vanno dal 5% di Sedriano al meno 0,6% di Paderno Dugnano e Rozzano.
Segnali di ripresa dei prezzi degli immobili in Lombardia, dove si registra un incremento dello 0,8% nel secondo trimestre 2018, a una media di 1.734euro/mq. Tuttavia, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, le case dei lombardi hanno accusato svalutazioni nell’ordine del 3,8%, stando ai dati dell’ufficio studi idealista.
Ben 7 province sulle 12 monitorate seguono il trend rialzista, guidate da Pavia (6,4%; 1.165 euro/mq), davanti a Lodi (4,1%; 1.242 euro/mq). Alle loro spalle – oltre alla già citata Milano – crescono Lecco (2,7%; 1.420 euro/mq), Como (1,2%; 1.614 euro/mq), Brescia (0,5%; 1.716 euro/mq) e Monza-Brianza (0,3%; 1.637euro/mq).
All’opposto i cali più consistenti si registrano a Cremona (-3%; 1.196 euro/mq), Sondrio (-2,3%; 1.882 euro/mq) e Varese (-1,4%; 1.291 euro/mq). Chiudono la graduatoria dei ribassi a braccetto Bergamo (-1,1%; 1.282 euro/mq) e Mantova (-1,1%; 1.063euro/mq).
I centri maggiori registrano in prevalenza diminuzioni: i più penalizzati sono i proprietari di Cremona (-5,6%), Mantova (-5%) e Varese (-2,4%). Aumenti invece a Lecco e Lodi (crescono entrambe al ritmo sostenuto del 4,4%), precedendo Monza (2,4%), poi via via Pavia (0,4%) e Sondrio (-0,2%) oltre alla già menzionata Milano.
La graduatoria dei prezzi è comandata proprio dal capoluogo meneghino con i suoi 3.374 euro/mq, seguita da Bergamo (2.037 euro/mq) e Monza (2.032 euro/mq). Fanalino di coda Mantova con i suoi 1.063 euro al metro quadro.
Scivolano ancora i prezzi del mattone a Roma, protagonista di una nuova flessione dello 0,8% dopo i mesi primaverili, a una media 3.153 euro al metro quadro. Il dato interannuale dice che i prezzi nella capitale sono calati di un 1,1%. Ora l’indice di ribasso accumulato dalle abitazioni dei romani è del 30,9% rispetto ai livelli massimi rilevati da idealista nel terzo trimestre del 2011.
I quartieri romani presentano una prevalenza di variazioni negative, con prezzi medi inferiori a quelli di tre mesi fa in 14 delle 24 zone monitorare, racchiuse tra -0,3% di Portuense-Magliana e il -3,3% di Trigoria-Castel di Leva. La maggior parte delle zone in terreno negativo sperimentano una caduta di entità superiore alla media registrata in città dopo i mesi primaverili, toccando il 2,9% ai Parioli e il 2,8% nel Centro Storico e nell’area denominata Ottavia-Primavalle.
In un mercato in cui i mutui accessibili a tassi interessanti hanno rilanciato le compravendite, i prezzi hanno ripreso a salire con decisione in Malagrotta-Castel Lumbroso-Ponte Galeria (6,1%), Trionfale-Monte Mario (3,9%) e Labaro-Prima Porta (3,6%). Alle loro spalle crescono altri 7 quartieri da Appio Latino (2,4%) a Gianicolense-La Pisana (0,1%). Il tetto dei prezzi della Capitale è sempre rappresentato Centro Storico (6.062 euro/m²). Le case più economiche si trovano in Roma Est-Autostrade (1.749 euro/m²), l’unica con i prezzi sotto i duemila euro.
Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’Ufficio Studi di Idealista: “Negli ultimi mesi l’andamento delle compravendite è pittosto sostenuto e anche i prezzi vanno lentamente normalizzandosi dopo il forte calo degli ultimi anni. Gli acquirenti romani sono più sensibili al prezzo rispetto al passato, infatti soffre il segmento medio-alto – da 500.000 mila euro in su – mentre per gli immobili a prezzo in zone commerciabili, i tempi di vendita si sono ridotti a 3 mesi. Le richieste maggiori si orientano sulle 2-3 camere. Bene anche i monolocali”.
Il saldo negativo di questo trimestre si attesta appena allo 0,1%, contro un calo dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La maggior parte dei comuni dell’hinterland – 27 su 50 – hanno già invertito la tendenza e così le aspettative dei proprietari sono ritornate a crescere, anche a due cifre a Mentana (10,9%) e Campagnano Romano (10,6%). Dal lato opposto, il calo più deciso spetta a Capena (-7,4%), seguita da Fiano Romano (-4,4%) e Monte Compatri (-4%). In provincia di Roma la piazza più cara è Frascati (2.749 euro/mq), la più economica è Marcellina con i suoi 870 euro al metro quadro.
Valori ancora in altalena nelle aree provinciali laziali con prezzi in ripresa a Frosinone (3,5%; 923 euro/mq).e Latina (1,3%; 1.923 euro/mq), in calo – oltre che nella già menzionata Roma, anche a Rieti (-0,7%; 925 euro/mq) e Viterbo (-2,4%; 1.019 euro/mq).
Uno sguardo alle variazioni nei centri capoluogo dopo i mesi primaverili offre un quadro ancora una volta molto disomogeneo, con incrementi a Frosinone (4,4%; 1.184 euro/mq) e Latina (1,9%; 1.795 euro/mq); cali, oltre che nella Capitale, a Rieti (1,1%; 1.196 euro/mq) e soprattutto a Viterbo (-6%; 1.263 euro/mq).
Roma (3.188 euro/m²) è la città che guida la graduatoria dei prezzi davanti a Latina (1.845 euro/m²) e Viterbo (1.375 euro/m²). Le più economiche sono Rieti (1.241 euro/m²) e Frosinone (1.134 euro/m²).