[A cura di: Mutui Supermarket]
Dopo avere – insieme a Crif – evidenziato il rallentamento che sta già caratterizzando il mercato dei finanziamenti per l’acquisto della casa, Mutuisupermarket ha provato anche ad individuare il perché. E la risposta principale è la seguente: aldilà degli spread favorevoli e dei prezzi degli alloggi sempre più convenienti, il problema è l’effettiva volontà delle famiglie italiane di imbarcarsi nel progetto casa.
I mutui, da parte loro, non sono mai stati così a buon mercato; i tassi di interesse sono ai minimi storici. Gli spread di offerta sono molto convenienti. E i prezzi degli immobili tra il 2010 e il 2015 si sono ridotti mediamente del 16%, registrando un ulteriore -4% nel primo trimestre 2016. Infine, la legge di Stabilità del 2016 ha cancellato la Tasi sulla prima casa.
Eppure, se il 2016 è iniziato con la domanda di mutui in aumento del 49%, si può ipotizzare che il trend al rialzo si stia sgonfiando e non è da scartare l’idea che fra qualche mese lo scenario diventi negativo. Per poter accendere un mutuo servono risparmi considerevoli: con un valore medio dell’immobile di 200.000 euro e una percentuale di intervento da parte della banca anche dell’80%, il nuovo mutuatario deve investire di tasca propria almeno 40.000 euro. È evidente che non tutte le famiglie potenziali acquirenti dispongono di queste somme. Ma l’aspirante mutuatario ha anche bisogno di sentirsi più solido in termini di redditi futuri per essere mentalmente sereno quando stipula un mutuo che impegna circa un 25-35% del suo reddito netto mensile per i prossimi 20-30anni.