Allarme morosità. Lo lancia il portale Mutui.it, che in un articolo di Floriana Liuni riprende i dati dell’ultima indagine internazionale di ING Bank dedicata a “Case e mutui”, svolta tra oltre 15mila individui di 15 Paesi nel mondo. Ebbene, secondo lo studio, nonostante solo il 37% degli italiani creda che i prezzi delle case saliranno nei prossimi 12 mesi, una bella fetta degli intervistati ritiene di non potersi permettere di andare a vivere da solo (il 29%) o di avere figli a causa delle proprie difficili condizioni abitative (il 20%). E tra le difficoltà incontrate dagli italiani c’è appunto il pagamento delle rate del mutuo, che rappresenta un problema per il 27% del campione di intervistati.
In sostanza: la sensazione è che i prezzi delle case scenderanno ancora ed ottenere mutui sarà sempre più facile; ma, peggiorando di pari passo anche le altre condizioni economiche, la situazione relativa resterà difficile, e il problema dei mutui in sofferenza non si risolverà.
Nel suo ultimo rapporto (dati di agosto), l’Abi ha evidenziato che l’ammontare dei prestiti alla clientela è superiore di 136 miliardi rispetto alla raccolta dalla clientela (quindi si prende in prestito più di quanto si risparmi); e l’aumento vale anche per i mutui alle famiglie. Gli ultimi dati mostrano un +61,8% annuo delle erogazioni, con un tasso medio di interesse sempre più basso. Nonostante queste condizioni favorevoli, però, le sofferenze sui prestiti, inclusi i mutui, a fine luglio si sono attestate a circa 85 miliardi di euro contro gli 83,7 miliardi di giugno.