Negli ultimi due anni i mutui surroga hanno dato un notevole impulso al comparto, consentendo inoltre a molti italiani di rottamare il vecchio mutuo alla ricerca di offerte più vantaggiose, anche se alcune indagini hanno evidenziato come la formula stia inevitabilmente iniziando a segnare il passo. In ogni caso, così come accade per gli investimenti, è diventato indispensabile per il mutuatario cercare di monitorare gli andamenti dei tassi di interesse, in modo tale che, con le nuove offerte del mercato, possa ricorrere immediatamente alla surroga del proprio mutuo.
Fatta questa premessa, il portale specializzato Mutuisupermarket.it ha pensato di affrontare una questione mai dibattuta a sufficienza: chi ha già surrogato può farlo ancora? La risposta è sì. In sostanza, è possibile spostare una seconda volta un vecchio mutuo verso una nuova banca che pratica tassi migliori. Avendo già grattato quasi tutto il fondo del barile del primo giro di surroghe, è da un po’ che le banche stanno aprendo le porte anche alla “surroga della surroga”. Era una pratica malvista dagli istituti, ma quando i “soldini scarseggiano” si fanno eccezioni. Di fatto, con la seconda surrogazione i mutuatari hanno la possibilità di adeguare il proprio mutuo alla nuova era dei tassi bassi (finché durerà). D’altra parte, oggi (e si teme ancora per poco) non c’è più ragione di pagare ancora un mutuo al 4-5%, solo perché stipulato in un periodo storico in cui l’inflazione era più alta di quella attuale (in Italia è a quota zero) e anche i tassi nominali concessi dalle banche erano più cari.
Attenzione però: le banche hanno introdotto la possibilità per erogare un mutuo con surroga ad un mutuatario che ha già effettuato in passato una prima surroga secondo precisi criteri di ammissibilità. Affinché una banca possa accettare una seconda richiesta di surroga mutuo sarà necessario che siano trascorsi almeno 6 o 12 mesi dalla data di erogazione del precedente mutuo di surroga. Una terza surroga potrebbe invece essere richiesta solo per i mutui a tasso variabile, nel caso in cui il mutuatario, per una maggiore sicurezza, sia interessato ad optare per un mutuo a tasso fisso, ma questo processo avviene solo se gli indici di riferimento Euribor crescono a ritmi serrati, e attualmente è dunque improbabile. Qual è la morale della favola? Chi ha acceso un mutuo qualche anno fa e non conosce che tasso sta pagando farebbe bene a controllarlo e a compararlo con le nuove offerte, prima che sia troppo tardi.