[A cura di: Crif] Il 2019 si apre con il rallentamento delle richieste di nuovi mutui e surroghe (vere e proprie istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi online) da parte delle famiglie italiane, registrate sul Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF, con un calo complessivo del -6,4% rispetto al mese di gennaio 2018. Il dato relativo al primo mese dell’anno dà continuità alla flessione complessivamente rilevata nel 2018 (-0,6%), ascrivibile primariamente al ridimensionamento dei mutui di sostituzione.
A mitigare la performance negativa delle richieste si segnala la crescita dell’importo medio, che fa segnare un +1,9% per attestarsi a 128.124 euro.
Relativamente alla distribuzione per fasce di importo, a gennaio le richieste di mutuo si sono concentrate prevalentemente nella classe compresa tra 100.001 e 150.000 euro, con una quota pari al 29,1% del totale. Da segnalare come la classe al di sotto dei 75.000 euro, dove tipicamente si concentrano i mutui di sostituzione, rappresenti una quota pari al 25,6% sul totale.
Per quanto riguarda invece la distribuzione delle richieste di nuovi mutui e surroghe per classe di durata, anche nel mese di gennaio le preferenze delle famiglie italiane sembrano confermate rispetto alle precedenti rilevazioni: la classe compresa tra i 16 e i 20 anni si aggiudica la quota maggiore, pari al 24,7% del totale (seppur in calo di -0,5 punti percentuali rispetto al gennaio 2018), seguita dalla fascia tra i 26 e i 30 anni, con il 24,1%.
La fascia compresa tra i 35 e i 44 anni rimane maggioritaria, con una quota pari al 34,1% del totale, seppur in leggero calo rispetto al dato del 2018. Le altre classi rimangono pressoché stabili, con gli under 35 che arrivano a spiegare il 28,6% delle richieste.
“Anche a gennaio prosegue il calo delle richieste di nuovi mutui e surroghe ma, in parallelo, continua la crescita dell’importo medio richiesto. Entrambi i fenomeni possono essere spiegati con la minore incidenza dei mutui di sostituzione, che spiegano anche il progressivo allungamento dei piani di rimborso – commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF –. In un mercato immobiliare che sta manifestando segnali di recupero in termini di compravendite, con i prezzi degli immobili che si confermano ancora deboli, le aziende di credito hanno la possibilità di sviluppare prodotti sempre più vicini alle reali esigenze e alle capacità di rimborso dei consumatori. Al contempo, stanno ponendo grande attenzione alla corretta valutazione degli immobili a garanzia del finanziamento così come del relativo rischio di credito sia per garantire un sano e profittevole sviluppo del mercato sia per sostenere le famiglie in termini di affidamento responsabile”.