Si è fatto un gran parlare, negli ultimi anni, delle politiche restrittive delle banche sulla concessione di finanziamenti alle famiglie per l’acquisto della casa, che hanno ulteriormente penalizzato un mercato immobiliare già asfittico. Non si è detto, però, che non tutti gli istituti di credito si sono comportati allo stesso modo. È quanto, invece, rimarca l’indagine condotta dalla Cgia di mestre, secondo cui “le uniche ad aver incrementato gli impieghi sono state le Banche popolari. Nell’arco di tempo che va dall’inizio della fase di credit crunch (2011) sino alla fine del 2013, le Popolari hanno infatti aumentato i prestiti alla clientela del 15,4 per cento; diversamente, quelle sotto forma di Spa e gli istituti di credito cooperativo hanno diminuito l’ammontare dei prestiti rispettivamente del 4,9 e del 2,2 per cento. Lo stesso trend negativo è stato registrato anche dalle banche estere presenti nel nostro Paese: sempre tra il 2011 e il 2013, i prestiti sono diminuiti del 3,1 per cento.
Come spiega il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, “Sebbene la riforma delle Popolari interessi solo una decina di istituti che presentano un attivo di oltre 8 miliardi di euro, in prospettiva corriamo il pericolo che tale operazione snaturi la mission di queste realtà, che da sempre hanno avuto un’ attenzione particolare per i problemi e le necessità dei territori di cui sono espressione. A differenza degli altri istituti bancari, in questi anni di grave crisi le banche Popolari sono state le uniche ad incrementare gli impieghi alle famiglie e alle imprese. A conferma che queste ultime hanno continuato a fare il proprio lavoro, nonostante le condizioni proibitive”.
L’Ufficio studi di Cgia fa sapere che i dati per tipologia di banca si riferiscono agli istituti residenti in Italia e alla Cassa depositi e prestiti spa (compresa tra le banche sotto forma di società per azioni). I dati non includono l’operatività delle filiali all’estero delle banche italiane. La classificazione per categorie prevede lo spostamento di banche tra gruppi istituzionali nel caso di modifica della loro forma societaria.
Infine, tra le 10 realtà che entro 18 mesi dovranno adeguarsi alle nuove regole introdotte dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ci sono anche due Popolari venete: Veneto Banca e la Popolare di Vicenza. In questi ultimi anni (2010-2013) anche loro hanno incrementato il volume dei prestiti. Se per la prima l’aumento è stato del 2,5 per cento, per la seconda la crescita è stata addirittura del 9 per cento.