Se i dati diffusi nei giorni scorsi da Crif lasciano ben sperare sull’andamento dei mutui, c’è anche chi tende a vedere il bicchiere mezzo pieno. È il caso di Adiconsum, il cui presidente nazionale, Pietro Giordano, commenta: “Le rilevazioni del Crif mettono in luce anche una serie di differenze con il periodo pre-crisi, a partire dagli importi richiesti che sono più bassi, e dal fatto che molti richieste non riguardano nuove accensioni, ma soltanto surroghe o sostituzioni per ottenere condizioni più vantaggiose”.
FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ
Insomma, le difficoltà degli italiani persistono. “Le famiglie – prosegue Giordano – versano ancora in gravi difficoltà e non riescono ad onorare le rate del mutuo e anche del credito al consumo. Come Adiconsum, ci battiamo da anni per misure che sostengano le famiglie in difficoltà, per scongiurare la perdita di un bene prezioso qual è la casa, non solo a livello economico, ma soprattutto familiare e sociale”.
Oltre alla moratoria di 18 mesi dell’intera rata, Adiconsum ha sottoscritto un accordo con l’Abi per la sospensione della sola quota capitale non solo per i mutui garantiti da ipoteche, ma anche per il credito al consumo di durata superiore ai 24 mesi. “Questo accordo – conclude il numero uno dell’associazione – ha un particolare significato per 4 motivi: per la prima volta è stata messa a punto una misura per il credito al consumo, come richiesto da noi da tempo; nella platea degli aventi diritto trovano posto anche i soggetti che hanno subito sospensioni o riduzioni dell’orario di lavoro (cassaintegrati o in mobilità) dovuta alla prolungata crisi economica; la sospensione va ad aggiungersi e non a sostituire altre misure di sostegno; potranno usufruirne anche famiglie che hanno già usufruito di precedenti moratorie, purché non siano state richieste nei 24 mesi precedenti”.
LE SURROGHE E GLI IMPORTI
Sul tema dei mutui, e in particolare delle surroghe, è intervenuto, nei giorni scorsi, anche il portale specializzato Mutuionline.it, secondo il cui Osservatorio, addirittura il 58,8% delle erogazioni totali di mutui afferenti ai primi 3 mesi del 2015, sarebbero riconducibili a casi di sostituzione del finanziamento. Le surroghe sono poi percentualmente seguite dall’accensione di nuovi mutui per l’acquisto della prima casa, con il 34,9%.
Dall’Osservatorio emerge anche che l’importo medio dei mutui erogati è stato pari a 117.044 euro, in calo rispetto al secondo semestre del 2014 (121.363 euro), e che la forma di mutuo maggiormente erogata nel periodo gennaio – marzo 2015 si è confermato il tasso fisso, con il 50,7% delle sottoscrizioni rispetto al tasso variabile per il quale si è registrato il 43,9%, in forte calo rispetto al secondo semestre del 2014.
Inoltre nel primo trimestre del nuovo anno ammonta al 26% la richiesta di mutui per le classi di Loan to value tra il 71 e l’80% del valore dell’immobile, con il 19% dei mutui che conferma un tale valore. Per quanto riguarda la durata, la maggioranza dei mutui (il 25,2%) ha una durata di 20 anni. A livello geografico, mutui in prevalenza al Nord Italia (42,1%); poi Centro (39,7%), Sud (12,9%) e isole (5,3%).