Un’opportunità che resta comunque difficile da cogliere. Se l’accensione di un mutuo per l’acquisto di una casa presenta oggi condizioni decisamente più favorevoli di qualche anno fa, sono sempre di più le famiglie in difficoltà con il pagamento della rata e restano numerose anche quelle che faticano ad accedere al finanziamento.
Il trend, emerso dall’ultima indagine condotta da Nomisma, è stato oggetto di analisi da parte del portale specializzato Mutuisupermarket.it, che imputa la tendenza al reddito degli italiani: “Sono confermati i modesti miglioramenti delle condizioni economiche delle famiglie osservati da Istat, ma nella prima parte del 2016 è si è allargata la consapevolezza delle fragilità del sistema Paese e della transitorietà di alcuni innegabili segnali positivi registrati nell’ultimo anno. Il miglioramento (tutt’altro che eclatante) delle condizioni economiche delle famiglie è attestato dall’incremento del numero medio di persone che all’interno dei nuclei percepiscono un reddito. Tuttavia, il clima rilevato è di congelamento, con un rallentamento delle intenzioni di acquisto della casa, come bene di investimento, e con un aumento della percentuale di famiglie che non riescono a risparmiare (passate da 31,9% a 37%). In definitiva, la lieve crescita reddituale alimenta più i consumi a scapito del risparmio e di scelte di investimento di medio-lungo termine”.
Il risultato, come rimarca il portale è che, “Anche in presenza di un aumento delle compravendite nel 2015 (+6,5% rispetto al 2014) e nel primo trimestre 2016 (+20,6% rispetto al primo trimestre 2015), si denota un certo raffreddamento nelle intenzioni d’acquisto della casa. Peraltro, la domanda di mutui da parte delle famiglie è solo parzialmente assecondata dal mondo bancario. A questo proposito, ci pensano ancora una volta i genitori: la rete familiare continua a svolgere un ruolo di punta per colmare i bisogni sociali e finanziari delle nuove generazioni. Nel corso di un anno si è passati dal 14,4% al 22,8% di famiglie che dichiarano difficoltà a far fronte al mutuo. La percezione di transitorietà dei fattori positivi che hanno aumentato il reddito nell’ultimo anno non spinge le famiglie a scelte di investimento su un orizzonte temporale lungo, inducendole al più verso la rinegoziazione del mutuo o verso il mercato delle riqualificazioni”.