Nei primi sette mesi del 2015 si è registrata una decisa inversione di tendenza sul fronte dell’erogazione di prestiti bancari a famiglie e imprese. Secondo quanto affermato dall’Abi (Associazione Bancaria Italiana) sulla base di un campione rappresentativo di 78 banche che rappresentano circa l’80% del mercato, rispetto allo stesso periodo del 2014 i finanziamenti alle imprese hanno segnato un incremento del +16%, mentre, per quanto riguarda le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili, l’incremento annuo è stato addirittura del +82,2%. Anche le nuove operazioni di credito al consumo, nello stesso arco temporale, hanno segnato un aumento di 24,3 punti percentuali.
Con riferimento specifico ai mutui alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni, i dati relativi al periodo gennaio-luglio del 2015 evidenziano la forte ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni: l’ammontare delle erogazioni di nuovi mutui è stato pari a 26,603 miliardi di euro rispetto ai 14,605 miliardi dello stesso periodo del 2014. L’ammontare delle nuove erogazioni di mutui nel 2015 è anche superiore sia al dato dello stesso periodo del 2013, quando si attestarono sugli 11,383 miliardi di euro, sia al valore dei primi sette mesi del 2012 (13,045 miliardi di euro).
I mutui a tasso variabile rappresentano, nei primi sette mesi del 2015, il 49,4% delle nuove erogazioni complessive; nei mesi più recenti sono in forte incremento i mutui a tasso fisso che hanno superato a luglio 2015 il 60% delle nuove erogazioni, erano meno del 20% dodici mesi prima.
A frenare gli entusiasmi dell’associazione bancaria è il Codacos, che considera di dati su prestiti e mutui diffusi dall’Abi una “vittoria di Pirro”. A dirlo è il presidente dell’ente Carlo Rienzi: “Riteniamo del tutto fuori luogo esultare per gli incrementi registrati nel settore del credito, quando la base di partenza è non solo negativa ma addirittura disastrosa – ha argomentato Rienzi –. I numeri confermano come, sul fronte di prestiti e mutui, siamo ancora lontanissimi dal tornare ai livelli pre-crisi. Basti pensare che solo da agosto 2011 ad agosto 2014 i prestiti bancari alle imprese sono diminuiti della maxi-cifra di 89 miliardi di euro, segnando un calo del -8,9%. Ancora peggio il settore dei mutui – aggiunge Rienzi – negli ultimi 7 anni i finanziamenti concessi dalle banche per l’acquisto di una abitazione sono crollati del 72%, con una contrazione superiore ai 45 miliardi di euro”.