Ancora un segno meno, alla faccia della presunta inversione di tendenza proclamata ormai già da diversi mesi a questa parte. Sta di fatto che, secondo la periodica rilevazione dell’Istat, nel quarto trimestre 2014, sulla base delle stime preliminari, i prezzi delle abitazioni sono diminuiti dello 0,8% rispetto al trimestre precedente. Il calo congiunturale è dovuto alla diminuzione dei prezzi sia delle abitazioni esistenti (-1,0%) sia di quelle nuove (-0,7%).
Prosegue, quindi, la flessione su base annua dei prezzi delle abitazioni iniziata nel 2012: questa si attesta al -2,9%, per effetto della diminuzione dei prezzi sia delle abitazioni esistenti sia di quelle nuove (rispettivamente -3,6% e -1,2%). Persiste, dunque, una dinamica tendenziale negativa, anche se in rallentamento rispetto ai trimestri precedenti; infatti, dopo il picco toccato nel primo trimestre del 2013 (-6,0%) l’ampiezza della flessione su base annua continua a ridursi. Nel 2014 si è registrata, in media, una flessione dell’indice generale del 4,2% rispetto al 2013 (anno in cui la variazione media era stata del -5,7%).
Il ridimensionamento della flessione media annua dei prezzi delle abitazioni è imputabile principalmente alla dinamica dei prezzi di quelle esistenti, che segnano una diminuzione in media d’anno (-5,0%) meno ampia di oltre due punti percentuali rispetto a quella rilevata nel 2013 (-7,2%). L’attenuazione del calo in media d’anno dei prezzi delle abitazioni nuove è di lieve entità (-2,2%, da -2,4% del 2013). Il ridimensionamento del calo dei prezzi si è manifestato in presenza di segnali di ripresa dei volumi di compravendita per il settore residenziale; secondo i dati rilasciati dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, infatti, nel 2014 il numero di unità immobiliari scambiate è aumentato del 3,6% (dopo il -9,2% registrato nel 2013 e il -25,8% osservato nel 2012).