Vola il mercato immobiliare nelle grandi città. Secondo le Note territoriali Omi pubblicate dall’Agenzia delle Entrate, il primo semestre 2016 è stato decisamente positivo per il mattone residenziale a Roma Milano Napoli e Torino. Un semestre di ottime performance (il 21% di compravendite in più rispetto all’analogo periodo del 2015) per le quattro città più grandi per popolazione e per quota di mercato immobiliare, che insieme rappresentano il 13,6% del mercato immobiliare italiano. Tra gennaio e giugno i dati relativi al mercato immobiliare italiano mostrano un consolidamento della forte crescita già in atto, grazie ai bassi tassi di interessi sui mutui e al fatto che le variazioni dei prezzi restano negative. Se si guardano le variazioni percentuali delle compravendite di abitazioni, risulta che Torino segna l’incremento maggiore (+30%), seguita da Milano (+28%), Napoli (+24,2%) e in coda Roma (+12%).
ROMA
La città di Roma registra il più alto numero di compravendite in Italia: 14.821 transazioni nel primo semestre 2016, in crescita del 12,5% rispetto all’omologo semestre del 2015. Il dato è perfettamente in linea con il trend positivo rilevato sia nella sua provincia (+15,6%) che nel Lazio (+15%). Le preferenze dei romani sono rivolte ai tagli piccoli (31,8%), che rappresentano il 26% dello stock immobiliare residenziale del comune di Roma. È rilevante anche il taglio medio (29%) che rappresenta la tipologia più presente nello stock residenziale della città (32,5%).
Tutte le macroaree di Roma registrano un aumento delle vendite; fa eccezione la macroarea fuori Gra-nord-ovest nella quale le transazioni diminuiscono del 6,9%. Le aree Casilina-Prenestina (1.237 transazioni) e fuori Gra est (1.238 transazioni) sono quelle con la più ampia dimensione di mercato, rappresentando ciascuna più dell’8% degli scambi nel mercato romano.
La quotazione più elevata si registra nella macroarea Centro Storico: quasi 6 mila euro/mq, 1,91 volte la media comunale. Seguono le macroaree Semicentrale Parioli – Flaminio (5.463 euro/mq), Semicentrale Prati – Trionfale (4.594 euro/mq) e Semicentrale Salaria – Trieste – Nomentano (4.307 euro/mq) che rappresentano le aree più prestigiose della città.
MILANO
La città di Milano, con 10.954 compravendite, rappresenta il 12,2% del mercato residenziale di tutti i capoluoghi italiani e gli scambi crescono del 28% rispetto al primo semestre 2015. Analizzando le dinamiche immobiliari interne al comune, spicca la macroarea periferia sud, che registra un incremento del 59% delle compravendite; segue la macroarea semicentro ovest (+42,7%). Anche le macroaree più pregiate della città (centro e centro storico), mostrano segni positivi, rispettivamente (+20%) e (+26%).
La quotazione media comunale si attesta intorno ai 3.000 euro/mq, in calo dello 0,8%. Le quotazioni medie delle macroaree comunali sono massime nel centro storico (7.688 euro/mq) e centro (5.366 euro/mq) via via decrescenti allontanandosi verso le macroaree semicentrali (da 3.254 a 4.669 euro/mq) e periferiche (da 2.208 a 2.498 euro/mq).
Analizzando più nel dettaglio le quotazioni della città si osserva come le zone di City Life (9.600 euro/mq) e Porta Nuova (11.250 euro/mq), pur essendo situate nella fascia semicentrale, abbiano quotazioni medie più elevate rispetto alle zone del centro storico quali Duomo – Monte Napoleone (9.280 euro/mq) e Brera (8.050 euro/mq). La zona Omi con la quotazione più bassa è Missaglia – Gratosoglio, situata in fascia periferica nella macroarea sud, nella quale si registra una quotazione di 1.817 euro/mq. In termini di variazioni percentuali delle quotazioni immobiliari, le macroaree comunali sono in lieve calo rispetto al semestre precedente, mediamente dello 0,8%, fanno eccezione il semicentro sud in cui si registra un (+0,5%) e le periferie est (-1,7%) e ovest (-2,2%).
NAPOLI
Il saldo positivo in doppia cifra del capoluogo partenopeo è allineato con la media degli altri capoluoghi. L’incremento delle compravendite è stato notevole in tutti gli ambiti cittadini. In particolare le macroaree urbane in cui è stato effettuato il maggior numero di transazioni nel semestre sono quella del semicentro storico (741 transazioni) e la zona collinare (564 transazioni): queste due macroaree insieme rappresentano il 38% della quota del mercato immobiliare comunale. Si registra un notevole incremento degli scambi nella zona pregiata, oltre il 50% di compravendite in più rispetto al primo semestre del 2015; tale macroarea urbana è peraltro l’area in cui risulta essere più elevato il valore delle abitazioni. Incrementi anche nella zona periferia nord (+61%) dove però è più esiguo il numero delle compravendite (60).
La zona pregiata, per definizione è naturalmente la macroarea con la quotazione maggiore, quasi doppia rispetto alla media comunale, seguita a grande distanza dalla zona collinare. Anche la periferia occidentale e il centro antico marcano quotazioni superiori alla media. Sobborghi settentrionali e sobborghi orientali, cioè la fascia da Scampia a San Giovanni, sono le macroaree con i differenziali maggiormente inferiori rispetto alla media, poco meno del 40 per cento.
TORINO
Il mercato immobiliare torinese nel primo semestre 2016 ha registrato un numero di transazioni complessive pari a 6.253, mostrando un incremento delle compravendite (+30%) ed una flessione delle quotazioni delle abitazioni del 2 per cento. La zona in cui si registrano più compravendite (ben 873) è quella di Santa Rita Mirafiori; seguono in ordine di scambi registrati: Madonna di Campagna (459), Aeronautica Parella (458), Pozzo Strada (443).
Il taglio di abitazione prescelto a Torino è quello piccolo (fino a quattro vani catastali): questo tipo di abitazione rappresenta il 42% delle compravendite. La quotazione media della città è pari a 1.842 euro/mq, ma le zone più costose, come Valentino e Carlo Emanuele II, superano i 3.000 euro/mq, con un differenziale di 1,6 rispetto alla media comunale.