[Fonte: Fiaip Torino]
Questa volta il calo dei prezzi pare aver avuto almeno l’effetto positivo di incrementare le transazioni. Tuttavia, il bicchiere dell’immobiliare torinese, così come fotografato dall’Osservatorio Fiaip nell’indagine diffusa ieri, resta mezzo vuoto.
È proseguita, infatti, anche nel 2014 la diminuzione delle quotazioni degli alloggi sul mercato di del capoluogo e della provincia. In particolare, nel 2014, rispetto al 2013, la contrazione media dei valori delle case nel contesto di riferimento è stata pari al 7,3%.
Ancora una volta a soffrire maggiormente sono state le periferie a nord della città; nei quartieri Aurora, Barriera di Milano, Lucento e Vallette i valori al metro quadro sono scesi di oltre il 20% per incontrare la domanda. Sono poche le zone che hanno denotato un segno positivo: Cenisia, Piazza San Carlo, Cit Turin, Lingotto e Regio Parco, dove importanti opere di urbanizzazione o la costruzione dei grattacieli hanno permesso una rapida ripresa del valore delle abitazioni. Nelle restanti zone di Torino, dalla Gran Madre a Mirafiori, da Borgo Vittoria a San Salvario, il segno è in rosso tra il 3% e il 13%. Infine, vengono rilevati importanti cali in zone non certamente periferiche come San Donato e Santa Rita, rispettivamente del 15% e del 13%.
I principali comuni della Provincia torinese seguono l’andamento negativo del capoluogo, facendo registrare per il mercato residenziale un -5,7% complessivo rispetto all’anno precedente. Se comuni a forte densità abitativa come Orbassano (-12%), Moncalieri (-14%) e Nichelino (-21%) risentono particolarmente degli effetti della crisi a livello socio-economico, altri comuni della cintura quali Beinasco, Collegno, Grugliasco, Settimo Torinese e Venaria Reale hanno comunque presentato valori in diminuzione tra il 3% e il 9%. Seppur in minoranza, non mancano tuttavia i comuni dove il prezzo degli immobili residenziali si è stabilizzato (come Carmagnola, +0,5%, Caselle Torinese, +1%, Pianezza 0%) e quelli dove si sta assistendo ad una ripresa dei valori più marcata, come Chivasso +3,6%, Pecetto +4% e Pinerolo +1,9%.
Anche il mercato dell’Alta Val Susa e della Val Chisone risente della diminuzione delle quotazioni registrate nel resto della provincia. Se l’acquisto di una casa vacanza è ormai un motivo per il solo 10-15% dei casi, i prezzi degli alloggi nelle località turistiche perdono un 13% in media, mentre le unità immobiliari indipendenti scendono di circa il 7%.
Per quanto riguarda il valore di box e posti auto, si registra un decremento medio dei valori del 13% in Torino. Certamente negli ultimi anni queste tipologie immobiliari vengono prioritariamente vendute, per far fronte alla mancanza di liquidità delle famiglie.
Anche nei settori industriale, terziario e commerciale si rilevano dati negativi. Dopo una diminuzione del 10% registrata nel 2013 sull’anno precedente, nel 2014 la diminuzione tocca il 15%. Decisamente scarso il numero di compravendite in questi settori, dove la scelta della maggior parte degli operatori è quella di andare in affitto, piuttosto che acquistare. È inoltre prassi generale quella di ridimensionare la superficie dei locali commerciali e degli uffici secondo le esigenze di un mercato in contrazione oppure, si ricercano locali più piccoli o spazi in zone semi centrali con affitti decisamente più a buon mercato.
Sul fronte del credito, le banche nel 2014 hanno contribuito a rendere più accessibile il mercato dei mutui, anche se per oltre la metà di quelli erogati si è trattato di surroghe e sostituzioni. Si stima, che nel 2015 la crescita di nuovi mutui sarà intorno al 30%, dove non mancheranno le surroghe, ma saranno più concentrati sui nuovi contratti, che sosterranno la crescita delle compravendite.
Per il 2015 si prevede, che le compravendite del comparto residenziale risaliranno sulla strada intrapresa nella seconda metà del 2014. I prezzi, ancora condizionati da uno scenario deflazionistico, continueranno ad assestarsi verso il basso, rimandando la ripresa tra la fine del 2016 e il 2017. Il calo dei prezzi osservato nel 2014, dovrebbe dimezzarsi al 3-4% nel 2015 e, solo nel 2016, congiuntura economica permettendo, Torino come tutte le grandi città dovrebbe tornare col segno positivo.