Come sarà la nostra vita tra 10, 15 o 20 anni? Come cambierà il nostro concetto di casa? Sono questi i temi che affrontati e approfonditi nel corso di Home Together, il primo grande evento interamente ideato e organizzato dal Gruppo Gabetti e del Gruppo WeDo, che il 26 e 27 gennaio, a Milano, riuniranno in un unico congresso la filiera dell’intero sistema immobiliare: dalla consulenza alla valorizzazione; dalla gestione alla riqualificazione; dall’intermediazione alla mediazione, sia creditizia sia assicurativa.
Un evento innovativo, Home Together, con uno sguardo profondo su scenari, tendenze e analisi di mercato. Il tutto sullo sfondo di una formazione professionale a crediti, imperniata su ben 50 tavoli di lavoro, 10 convegni in sale dedicate, talk show e interviste per oltre 3.000 ore/uomo di formazione a disposizione dei partecipanti. Fondamentali, nel format, anche le sessioni di confronto, svolte nei salottini dei partner e nelle diverse aree all’interno dei 15.000 mq dell’evento.
“Nel corso di 10 anni, tutto ciò che viviamo oggi potrebbe essere già obsoleto, e anche il mondo dell’abitare dovrà evolvere e adattarsi a tutti i cambiamenti del nostro modo di vivere – commenta Roberto Busso, amministratore delegato del Gruppo Gabetti –. È difficile, se non impossibile, pronosticare quello che potrebbe accadere: verticalizzazione degli edifici, case in sharing, elettrodomestici parlanti sono solo alcune delle suggestioni. Non sappiamo cosa sarà la realtà, ma è fondamentale esaminare tutti gli scenari possibili. Questo è il concetto alla base del progetto Home Together: uno sguardo sul mondo del domani, stimolando la riflessione sul futuro dell’abitare e del concetto di casa. Anche perché cambierà forse la modalità, ma abitazioni e inquilini non smetteranno mai di esistere”.
Sul sito internet www.hometogether.it/wall è poi possibile dare il proprio contributo tramite un sondaggio aperto attraverso il quale esprimere la propria idea di casa del futuro. Dai risultati emersi, un buon 60% associa il concetto di innovazione a quello di ecosostenibilità: materiali innovativi per il risparmio energetico, evoluzione dell’archibiotica, giardini e orti verticali, gestione dei rifiuti riutilizzabili a loro volta per creare energia.
Ma si parla anche di blockchain in campo immobiliare: una nuova tecnologia nata dai Bitcoin, che promette di rivoluzionare le transazioni e i passaggi di proprietà, andando praticamente a sostituire l’atto notarile, tramite una sorta di database distribuito.
Il restante 40% circa di chi ha espresso un giudizio o una previsione, associa invece il futuro dell’abitare alla domotica, all’internet of things e alla digitalizzazione. Secondo questa immagine, presto parleremo con i nostri elettrodomestici e alla casa stessa, che sarà creata e ideata per soddisfare qualsiasi tipo di nostra esigenza.
Ma non mancano nemmeno coloro che credono che non esisterà più la casa come bene privato, ma che si vivrà tutti in una sorta di abitazioni condivise e interscambiabili.