Agevolazione prima casa: i controlli dell’Agenzia delle Entrate
L’agevolazione per l’acquisto della prima casa consente di pagare imposte ridotte sull’atto di acquisto di un’abitazione in presenza di specifiche condizioni.
a cura avv. Giuseppina Sgrò
Chi acquista da un privato (o da un’azienda che vende in esenzione Iva) deve versare un’imposta di registro del 2%, anziché del 9%, sul valore catastale dell’immobile, mentre le imposte ipotecaria e catastale si versano ognuna nella misura fissa di 50 euro.
Se, invece, il venditore è un’impresa con vendita soggetta a Iva, l’acquirente deve versare l’imposta sul valore aggiunto, calcolata sul prezzo della cessione, pari al 4% anziché al 10%. In tal caso, le imposte di registro, catastale e ipotecaria si pagano nella misura fissa di 200 euro ciascuna.
L’Agenzia delle Entrate controlla gli atti per i quali è stata richiesta l’applicazione dei benefici prima casa allo scopo di verificare la sussistenza di tutti i requisiti, nonché il rispetto delle condizioni previste dalla legge.
L’Amministrazione finanziaria è tenuta a rispettare determinate scadenze per effettuare i suddetti controlli.
I termini in questione sono i seguenti:
Se mancano i requisiti, le Entrate revocano l’agevolazione, recuperando le imposte dovute nella misura ordinaria e applicando la sanzione del 30% sulla differenza.