Come tutelarsi se il cane di un condominio è particolarmente aggressivo? Quali sono i doveri dell’amministratore? Questo l’oggetto di un quesito posto da uno spettatore nell’ambito della rubrica legale del Tg del Condominio. A seguire, la risposta fornita dall’avvocato Enrico Morello di Torino.
D. I vicini di casa hanno un pittbull. Anche se è tenuto a guinzaglio, ogni volta che si avvicina a noi e agli altri condòmini (ad esempio, nell’androne o nel cortile dei box) il cane ha un atteggiamento aggressivo e prova a saltare addosso a chi passa. Il mio figlioletto è terrorizzato. So che la riforma del condominio impedisce di vietare la presenza di animali domestici nel palazzo, ma si può adottare qualche contromisura prima che accada una tragedia?
R. Innanzitutto non è vero che la legge 220 del 2012 impedisca di vietare la presenza di animali domestici nel palazzo. Infatti potrebbe essere vietata nel caso tutti i membri dell’assemblea siano d’accordo nel vietarla, ovvero se i condòmini votassero all’unanimità.
La prima cosa da fare, nel caso esposto, è capire bene cosa prevede il regolamento condominiale. Detto questo, molto probabilmente non vi sarà il divieto di possedere un cane ma, comunque sia, vale lo stesso principio che regolamenta le emissioni sonore: posso suonare in condominio, ma se suono alle 5 di mattina non c’è bisogno che il regolamento me lo vieti per non farlo.
In secondo luogo, l’amministratore ha l’obbligo di far rispettare il pari diritto di utilizzo delle parti comuni. Se effettivamente l’animale è pericoloso, l’amministratore dovrà scrivere al padrone del cane esponendo la problematica e chiedendo di prendere provvedimenti.
In sostanza, è ovvio che il diritto di un condomino finisce dove inizia quello degli altri residenti: il cane lo posso anche tenere, purché non venga messo a repentaglio il diritto di utilizzo delle parti comuni degli altri condòmini.