L’acqua calda stenta ad arrivare. Il condominio chiede se deve comunque sobbarcarsi la propria quota della bolletta condominiale. Singolare il quesito posto da uno spettatore nell’ambito della rubrica legale del Tg del Condominio. A seguire, la risposta fornita dall’avvocato Enrico Morello di Torino.
D. Abito in un complesso di nuova costruzione. A causa di alcuni problemi all’impianto idraulico, devo attendere sempre diversi minuti prima che arrivi l’acqua calda, e quindi sono costretto a tenere i rubinetti aperti e a consumarne una grande quantità. I miei consumi saranno, quindi, elevati, e di conseguenza l’importo della bolletta condominiale sarà salato. Devo pagarlo? E su chi posso rivalermi?
R. Sicuramente deve pagare. Non è previsto il diritto da parte di un condomino a sospendere il pagamento della bolletta condominiale. Solo nel caso in cui non ricevesse alcun servizio, allora sarebbe autorizzato a non pagare. In generale, non è consentito agli utenti decidere quando un servizio è adeguato oppure no. Nel caso specifico il condomino deve assolutamente rivolgersi all’amministratore e segnalare il problema. Normalmente, infatti, il contratto è stipulato tra l’azienda erogatrice del servizio e il condominio nel suo complesso e non con i singoli condòmini. Va in questa direzione, ad esempio, l’ordinanza del 17 luglio della sezione civile del Tribunale di Alessandria, che ribadisce il fatto che il rapporto non è tra condomino e fornitore, ma tra quest’ultimo e il condominio.