La ripartizione delle spese di riscaldamento. A prescindere dalla stretta attualità, e dagli sviluppi della querelle sulla termoregolazione obbligatoria, la tematica è da sempre oggetto di diatribe in ambito condominiale. Un esempio fra i tanti, è il quesito posto da uno spettatore alla rubrica di consulenza legale del Tg del Condominio: “In un condominio che amministro, con impianto di riscaldamento centralizzato, il proprietario di una unità immobiliare sita al piano rialzato ha consentito al suo inquilino – titolare di studio professionale – di collegare, tramite una scala interna, l’appartamento con due cantine seminterrate sottostanti, pertinenze del medesimo appartamento. Ritengo che ciò sia stato perfettamente legittimo. Tuttavia, le due cantine sono state dotate di due termosifoni e sono ora riscaldate. Come devo procedere? Devo modificare le tabelle millesimali relative al riscaldamento? A chi imputare i costi per il professionista che incaricherò di redigere le nuove tabelle? A tutti i condòmini o solo a colui che ha piazzato i termosifoni aggiuntivi?”.
Ecco la risposta dell’avvocato Chiara Magnani, di Parma: “Entro il 31/12/2016 tutti i condomini con riscaldamento centralizzato dovranno dotarsi di un sistema di contabilizzazione del calore. L’obbligo è stato introdotto dal D. Lgs 102/2014 (correttivo 141/2016). La suddivisione delle spese per il riscaldamento, pertanto, dipenderà dall’effettivo consumo richiesto e le spese stesse saranno ripartite secondo la procedura definita dalla norma UNI 10200 (o in deroga ad essa in determinate condizioni). Le spese del riscaldamento sono suddivise in consumi volontari (misurati dai contabilizzatori) e consumi involontari. Viene redatta una specifica tabella millesimale del riscaldamento con cui vengono suddivisi i consumi involontari, che derivano essenzialmente dalle perdite della rete di distribuzione, e le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria. In forza di quanto appena descritto, tenuto altresì conto che le valvole termostatiche devono essere installate su tutti i radiatori presenti in ogni unità, il condominio avrà la necessità di redigere una nuova tabella per il riscaldamento a prescindere dalla circostanza di cui al quesito, conferendo apposito incarico al professionista a ciò abilitato e con spesa ovviamente a carico di tutti i partecipanti al condominio.