Che cosa rispondere ai condòmini che pretendono che la portinaia passi su ogni pianerottolo a raccogliere il pattume per poi gettarlo nei contenitori della differenziata in cortile? Oltre che un parere giuridico, è un consiglio di savoir faire quello che chiede un amministratore condominiale alla rubrica di consulenza legale di Italia Casa e Quotidiano del Condominio. di seguito il quesito e la risposta fornita dall’avvocato Emanuele Bruno.
D. In un condominio che amministro, la portinaia (che in verità è assunta come addetta part-time alle pulizie ed al ritiro della corrispondenza) si è lamentata con il sottoscritto perché diverse condomine le impongono di salire ai rispettivi piani per ritirare i sacchetti dell’immondizia per poi collocarli nei bidoni della raccolta differenziata sistemati nel cortile comune, dal quale lei (la portinaia) li sposta sulla pubblica via nei giorni indicati dall’azienda di raccolta rifiuti. La portinaia, secondo me giustamente, sostiene che il prelievo dai singoli appartamenti ai bidoni non è sua competenza. E mi ha chiesto di diramare una sorta di circolare, invitando le condomine a provvedere per conto loro. Che cosa mi consigliate di fare, anche per non rendere più tesi i rapporti fra l’addetta e le condomine?
Risponde l’avvocato E. Bruno
R. Esiste un rapporto di lavoro subordinato tra il condominio (e non i singoli condòmini), in qualità di datore di lavoro, ed una persona fisica addetta alle pulizie. Il datore di lavoro (condominio), fisicamente individuato nell’amministratore p.t., ex art. 2094 c.c., organizza, dirige e coordina il lavoratore. Occorre capire quali siano le mansioni della lavoratrice.
Si potrebbe partire dalla lettera di assunzione per comprendere come è stata inquadrata la lavoratrice, recuperare il contratto collettivo di riferimento per individuare le mansioni specifiche, quindi, verificare se la raccolta ai piani può essere compresa o no. Verosimilmente, il verbale di assemblea che ha deliberato l’assunzione indicherà anche le ragioni per cui è stata assunta la lavoratrice: questo è un buon punto di partenza per fare chiarezza.
In ogni caso, all’amministratore-datore di lavoro spetta il compito di organizzare e coordinare. Quindi, una buona soluzione potrebbe essere:
– chiarire le ragioni che hanno portato il condominio ad assumere la lavoratrice,
– individuare le mansioni assegnate dal contratto collettivo alla lavoratrice e, soltanto dopo, diramare una comunicazione che, facendo leva su dati oggettivi e non confutabili, chiarisca ruoli ed obblighi delle parti interessate.
Potrebbe essere l’occasione giusta per regolamentare le modalità di esecuzione delle pulizie ed indicare regole di comportamento capaci di soddisfare le esigenze di tutte le parti interessate.