Quante sono, quotidianamente, le diatribe in ambito condominiale, e quante le differenti vedute in merito alle medesime problematiche. Di seguito, una serie di casi all’ordine del giorno, e il parere fornito da Raffaele Caratozzolo, dottore commercialista, amministratore condominiale e presidente provinciale di Acap Brescia.
D. Poiché un condomino era in arretrato con il pagamento delle rate condominiali, l’amministratore ha richiesto un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo, addebitandoci le relative spese, comprese quelle legali. Noi, condòmini sempre in regola con i pagamenti, non riteniamo corretto tale addebito, in quanto, a nostro giudizio dello stesso dovrebbe essere fatto carico solo ed esclusivamente il condomino moroso. È corretta la nostra interpretazione?
R. Purtroppo no. L’amministratore si è comportato correttamente per quanto riguarda le spese occorrenti per espletare l’iter del decreto ingiuntivo, addebitando agli altri condòmini, escluso il moroso, dette spese. Nello stesso tempo, il legale ben può inserire nella richiesta al giudice le spese del procedimento, comprese quelle legali, al fine di ottenere il rimborso delle stesse.
D. Abbiamo scoperto che il nostro amministratore non ha i requisiti richiesti dalla legge per poter esercitare l’attività professionale: possiamo revocarlo?
R. Secondo il mio parere non solo potete revocarlo, ma potete chiedere, tramite legale, anche ciò che lo stesso ha percepito durante l’esercizio della sua attività non conforme alla legge.
D. Un condomino insiste nel pretendere di non svolgere l’ assemblea presso l’ oratorio della nostra circoscrizione, adducendo il fatto che lui non è religioso. Siamo obbligati ad accontentarlo?
R. Direi proprio di no. È vero che si deve avere rispetto delle ideologie di tutti, ma ciò si poteva verificare se il luogo prescelto fosse stata una chiesa. L’oratorio, pur essendo proprietà della
chiesa, è da ritenersi un posto a se stante e fuori da ogni ideologia. Se così non fosse, potremmo ritenere non accettabile la messa a disposizione di un ufficio di questo o quel privato che, legittimamente, hanno idee politiche diverse da ogni condomino.