Dopo quelle di Cna e di Rete Irene, una nuova voce si aggiunge al coro di reazioni negative rispetto alle misure in materia di efficienza energetica e cessione del credito disciplinate dall’articolo 10 del Dl Crescita, convertito nella Legge 58/2019. È quella di Fabio Gasparini, presidente Assites (Associazione Italiana che rappresenta i settori delle Tende, Schermature Solari e Chiusure Tecniche Oscuranti, aderente a Finco): “C’è un percorso che le Amministrazioni dovrebbero seguire per valutare l’impatto degli interventi normativi che pensano di porre in essere. Si chiama AIR (Analisi di impatto della Regolamentazione, ed io mi chiedo come e se sia stato fatto almeno in due recenti circostanze”.
“La prima – illustra Gasparini – è l’abbattimento, lo scorso anno, dell’Ecobonus dal 65% al 50%. Invece di confermare questa misura si è pensato di prevedere, con l’articolo 10 del Decreto Crescita, ora Legge 58/2019, lo sconto in fattura del 50% con la possibilità – ma solo dopo i rilievi dell’Antitrust – della ulteriore cessione del credito che, per poter essere almeno in parte efficace, dovrebbe poter arrivare sino agli istituti di credito, cosa invece espressamente inibita, e magari essere limitata nell’applicazione a cantieri di una certa entità”.
“Anche e soprattutto in questo caso – afferma il presidente Assites – mi chiedo come, e se, sia stata effettuata la suddetta analisi d’impatto perché l’effetto di questa misura è: a) penalizzare le piccole imprese che effettuano lavori diretti e, quindi in prospettiva, i cittadini, nelle migliaia di piccoli interventi che caratterizzano questo mercato; b) rilanciare alla grande il nero”.
“Auspico – conclude Gasparini – in un ripensamento da parte del Governo, magari in sede di Manovra di Bilancio, ed in particolare del Sottosegretario Crippa cui è stato a più riprese rappresentato il problema. Intanto, ed in subordine, sarebbe opportuno che l’Agenzia delle Entrate chiarisca che per fornitore successivo si debbano poter intendere anche i fornitori di servizi ed energia. Intanto, mi auguro che questa vicenda costituisca almeno l’occasione per abolire la ritenuta dell’otto per cento sui bonifici bancari relativi alle detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica, o almeno, riportarla al 4% come di recente chiesto dalla nostra Federazione Finco al Legislatore”.