[A cura di: Confappi] Lo scetticismo sulla bozza di decreto che – tra le altre cose – rimodulerebbe gli ecobonus, già manifestato nelle scorse settimane da Rete Irene (vedi articolo) e Finco (vedi articolo) è fatto proprio anche da Confappi, secondo cui la misura, destinata a modificare lo schema attuale dell’incentivo fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica, sfocerà in nuovi limiti di spesa e maggiore burocrazia. Come ricorda l’associazione, a preoccupare gli addetti ai lavori sono soprattutto i nuovi tetti di spesa per gli interventi agevolati, con la spesa da portare in detrazione che sarà calcolata in base al metro quadro o al kilowatt, con la conseguente riduzione del beneficio fiscale: un taglio che si prevede drastico soprattutto per i serramenti e le schermature solari e la domotica, l’insieme dei dispositivi multimediali in grado di controllare da remoto gli impianti.
“Se confermate, queste novità rappresenterebbero un segnale negativo per tutti – commenta il presidente di Confappi, Silvio Rezzonico -. Per anni si è giustamente insistito sulle detrazioni fiscali, ma se si depotenziano i benefici, gli utenti saranno sempre meno convinti di eseguire lavori di riqualificazione. La situazione è preoccupante e vanno condivisi i timori degli addetti ai lavori, ad esempio chi opera nel settore dei serramenti, che già nel 2018 ha dovuto assistere a una riduzione significativa della detrazione fiscale, che dal 65% è scesa al 50%”.
Confappi ricorda, inoltre, che la bozza del decreto prevede maggiori adempimenti burocratici nella compilazione del bonifico parlante, necessario per accedere alla detrazione Irpef. Oltre a inserire nella causale del versamento la norma di riferimento, a riportare il codice fiscale del beneficiario dell’incentivo e i dati (partita Iva o codice fiscale) del destinatario del bonifico, sarà ora necessario inserire numero e data della fattura.