[A cura di: Ape Confedilizia Torino]
La scadenza è ormai agli sgoccioli: entro il 31 dicembre 2016, in base a quanto previsto dal Decreto legislativo 141/2016, per tutti gli impianti centralizzati scatterà l’obbligo della termoregolazione e contabilizzazione individuale del calore. È importante sottolineare che il D.Lgs 102/2014, modificato dal D.Lgs 141/2016, ha introdotto anche specifici obblighi circa la metodologia di riparto delle spese. Essa dovrà effettuarsi mediante la norma UNI 10200. Solo nel caso in cui una perizia asseverata certifichi forti squilibri di dispersioni termiche tra i vari alloggi, l’assemblea avrà la facoltà, ma non l’obbligo, di optare per un riparto fino al 30% secondo una logica tabellare (esempio i metri cubi) e almeno per il 70% in base ai consumi effettivi.
Il punto fondamentale resta comunque il sostanziale obbligo di impiego della UNI 10200, norma molto complessa, la cui applicazione è demandata a tecnici specializzati e che risulta estremamente difficile da far comprendere alla maggioranza degli utenti. Questa norma, che dovrebbe avere come obiettivo l’efficienza energetica e la riduzione dei consumi, in realtà presenta una serie di aspetti che da un lato si spingono fortemente ad un utilizzo parsimonioso dell’energia, ma dall’altro creano iniquità di riparto delle spese e presentano un ostacolo nella realizzazione di interventi di coibentazione condominiale. Queste coibentazioni, infatti, avrebbero il duplice vantaggio di ridurre ulteriormente ed in maniera molto più rilevante i consumi di tutto il fabbricato ed eviterebbero agli alloggi più svantaggiati di avere una bolletta molto più salata di prima.
Coscienti di queste problematiche, Ape Confedilizia Torino, A.N.C.E. Torino, Collegio Geometri di Torino, F.I.A.I.P. Torino e A.G.I.A.I. hanno da subito espresso perplessità in merito e si sono adoperate in modo costruttivo per suggerire le opportune modifiche alla norma. Durante la fase di inchiesta pubblica della versione 2016 della norma UNI 10200, hanno messo l’accento su tre punti fondamentali: il primo è la necessità di adottare una tabella millesimale già ascritta nel regolamento condominiale (metri cubi o vecchi millesimi di riscaldamento); il secondo è l’importanza di introdurre un sistema di coefficienti correttivi con la funzione di incentivare a livello collettivo interventi sull’involucro edilizio e calmierare i forti divari di spesa dovute alle diverse posizioni delle varie unità all’interno del condominio; il terzo è quello connesso alla presa di coscienza del fatto che tra la stragrande maggioranza delle unità immobiliari confinanti non c’è isolamento termico, con effetto del riscaldamento parassita.
In assenza di riscontro ad oggi del C.T.I., è pubblica la posizione di questi giorni di CNI (Ingegneri), CNPI (Periti), A.N.T.A. (Termotecnici) e A.N.A.C.I. (Amministratori) della necessità di modifica della UNI 10200. Ora che anche in contesti vicini al normatore vi è una presa di coscienza della direzione in cui la norma deve essere modificata, Ape Confedilizia Torino, A.N.C.E. Torino, Collegio Geometri di Torino, F.I.A.I.P. Torino e A.G.I.A.I, auspicano che le modifiche della UNI 10200 siano adottate nell’interesse della collettività.