Il livello di inquinamento elettromagnetico prodotto dai contatori intelligenti (o smart meter) è di gran lunga più trascurabile rispetto a quello generato da altri apparecchi di utilizzo comune quali, ad esempio, telefoni cellulari e smartphone. A ribadirlo è l’ANIE, la Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche, sulla base dei dati del gruppo GS2M (Gas Static Smart Meters).
Lo smart metering, o contatore intelligente è un sistema di controllo basato su reti di sensori (wireless, Plc, RS485) per il monitoraggio in tempo reale dei consumi di luce, gas e acqua. Rappresenta uno strumento innovativo nel campo dell’efficienza energetica ed è impiegato nella misurazione dei risparmi conseguibili a seguito di interventi di efficientamento.
Secondo Anie, una delle preoccupazioni su cui è urgente far luce, poiché legata alla salute degli utenti, riguarda l’inquinamento elettromagnetico indoor collegato alla trasmissione radio che gli smart meter utilizzano per comunicare. In rete e sugli organi di informazione vengono infatti riportate notizie contrastanti, che generano allerta sui possibili pericoli derivanti dalla comunicazione in radiofrequenza prodotta dall’apparecchio. Come dimostrano i dati Anie, lo smart meter non inquina e, come ribadito dai produttori stessi di questa tecnologia, uno smart meter per la maggior parte del tempo “misura e contabilizza” senza produrre nessuna emissione radio. Solo durante la limitata fase di trasmissione lo smart meter emette un segnale radio con potenze peraltro molto contenute, inferiori a quelle del GPRS. Telefoni cellulari e smartphone ad esempio trasmettono a 0,7 watt, tra 700 e 1000 milliwatt, mentre il contatore smart trasmette a 1/10 della potenza (o al massimo 1/5). Inoltre lo smart meter trasmette per soli 3 secondi al giorno a distanze notevoli dall’utente (a differenza di uno smartphone, sempre acceso e a stretto contatto) e, a dimostrazione di ciò, la sua batteria dura 15 anni (contro i soli 2 giorni di un cellulare).
Il GRUPPO GS2M è impegnato nella promozione dello sviluppo delle cosiddette tecnologie “statiche” di misura del Gas, che persegue tramite la divulgazione degli aspetti tecnico-scientifici, operativi e normativi. “É fondamentale condurre una campagna divulgativa adeguata – dichiara Diego Gajani, Capogruppo Gas Static Smart Meters -. Lo smart meter, senza un coinvolgimento attivo dei consumatori e un utilizzo consapevole dei dati a disposizione, rimarrebbe uno strumento innovativo ma sotto-utilizzato. Tramite la diffusione di informazioni volte a favorire un utilizzo consapevole dello strumento si riduce la domanda di energia e si possono raggiungere obiettivi di risparmio energetico e di risparmio sul costo della fornitura. Solo sgombrando il campo da fraintendimenti si può fare dello smart meter un fattore abilitante per innovare”.
Molteplici sono i vantaggi e le potenzialità offerte da questa tecnologia che consente di ottimizzare la gestione dei consumi: bollette e fatture basate sul consumo effettivo (senza fatture in acconto e conguagli) e quindi maggior consapevolezza dei propri consumi, riduzione dei conteziosi, liberalizzazione della vendita di energia e, in generale, una migliore qualità del servizio. Un contatore gas elettronico statico, inoltre, è esente da usura e dal decadimento prestazionale, rappresentando quindi un esempio di innovazione tecnologica che può portare un miglioramento complessivo alla filiera del gas e ai vari attori coinvolti.