Novità normative che, pur nelle ultime settimane, sono forse passate un po’ in sordina tra i cittadini. E che, tuttavia, sono di notevole impatto dal punto di vista dell’efficienza energetica, non soltanto per gli operatori di settore ma anche per tutti gli utenti e i fruitori dei sistemi e dei prodotti coinvolti dai provvedimenti. Si tratta dei regolamenti di Ecodesign ed Etichettatura Energetica per gli apparecchi del riscaldamento e della produzione di acqua calda sanitaria, entrate ufficialmente in vigore lo scorso 26 settembre a due anni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
A rimarcare l’importanza delle due misure è Alberto Montanini, presidente di Assotermica: “Si tratta di una svolta epocale, perché siamo al cospetto di un nuovo approccio più efficiente al mercato, con responsabilità stringenti per i vari soggetti della filiera, dal produttore all’installatore fino alla distribuzione”.
Di cosa si tratta
Tutti i prodotti e sistemi immessi sul mercato d’ora in poi devono avere un’etichetta energetica che darà una chiara indicazione della classe di efficienza di ciò che si sta proponendo all’utente finale. I Regolamenti introducono il concetto di sistema di prodotti, ovvero la combinazione di uno o più apparecchi per il riscaldamento d’ambiente con uno o più dispositivi di controllo della temperatura e/o uno o più dispositivi solari.
I Regolamenti, quindi, possono costituire un’ottima occasione per far crescere i mercati dell’efficienza energetica e delle rinnovabili termiche con tecnologie quali le caldaie a condensazione, le pompe di calore, il solare termico e gli apparecchi ibridi. Peraltro, l’Italia è leader in Europa di tali tecnologie, insieme alla Germania, ed è il secondo mercato europeo con un potenziale ancora tutto da sfruttare per riqualificare il vecchio parco macchine (circa 19 milioni di apparecchi installati).
Quali benefici
Come spiega, ancora, il numero uno di Assotermica, “Efficienza energetica sembra una parola astratta, ma non è altro che un sinonimo di maggiore sostenibilità energetica e, quindi, di un reale e concreto risparmio in bolletta. Non si tratta di un’imposizione dell’Unione europea, ma di un lavoro svolto da tutta la filiera per mettere a conoscenza l’utente finale della classe energetica del prodotto che ha in casa o che sta acquistando”.
La formazione
Anche sulla base di tali premesse, Assotermica sta puntando molto sulla formazione, che è tanto più necessaria quanto più si va verso una complessità e una molteplicità delle soluzioni per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria. “Da tutta Italia – conclude Alberto Montanini – chiedono la voce dei produttori di impianti termici che traducano, semplificando, il cambiamento in atto. È una vera e propria cultura di filiera, tessuta di messaggi semplici e soluzioni efficaci”.