Incentivazione di interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. È quanto previsto dal Conto Termico, recentemente rinnovato. Assoclima spiega le principali previsioni del provvedimento.
CHE COS’È
Il nuovo Conto termico, semplificato rispetto alla versione precedente, è un incentivo stabile, ovvero senza scadenza, usufruibile da privati e amministrazioni pubbliche per interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per l’incremento dell’efficienza energetica. È calcolato in base all’energia termica prodotta e viene erogato in 2-5 anni, tranne nel caso in cui il totale dell’incentivo non superi i 5.000 euro: in questo caso viene corrisposto in un’unica rata.
Il nuovo Conto termico (Decreto interministeriale 16 febbraio 2016 – Aggiornamento Conto termico) è stato approvato dando seguito a quanto previsto dalla legge Sblocca Italia n. 164/2014. Le pompe di calore, essendo tecnologie rinnovabili in grado di fornire energia termica per la climatizzazione invernale degli edifici, sono ammesse all’incentivazione del Conto termico.
SOGGETTI AMMESSI
I soggetti ammessi a fruire del beneficio sono i seguenti:
* Le Amministrazioni pubbliche: possono richiedere l’incentivo per interventi di incremento dell’efficienza energetica e per interventi di piccole dimensioni relativi a impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza;
* I soggetti privati (persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario): possono accedere agli incentivi solo per gli interventi di piccole dimensioni relativi a impianti per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza.
Quanto alle tipologie di immobile, sono ammesse unità ed edifici (o parti di edifici) singoli o condominiali, di qualunque categoria catastale purché già esistenti.
QUALI NOVITÀ
Tra le novità previste dal decreto, spiccano le seguenti:
* ampliamento della tipologia di interventi agevolabili, adeguamento del livello di incentivazione e aggiornamento dei requisiti tecnici minimi di accesso;
* revisione del coefficiente di valorizzazione dell’energia termica prodotta per le pompe di calore;
* incentivo corrisposto in un’unica rata se l’ammontare totale dell’incentivo non è superiore a 5.000 euro;
* assegnazione dell’incentivo anche agli apparecchi ibridi con caldaia a condensazione e pompa di calore;
* istituito il catalogo degli apparecchi domestici idonei con potenza termica utile nominale inferiore o uguale a 35 kW: chi acquista un prodotto dalla lista potrà accedere a un iter semplificato per la compilazione della scheda domanda (una sorta di procedura semiautomatica, dove non sarà necessario indicare dati tecnici e prestazionali del generatore);
* innalzamento della soglia di ammissibilità degli impianti dagli attuali 1000 kW a 2000 kW;
* eliminata l’iscrizione ai registri per gli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore con potenza termica superiore a 500 kW.
SPESA CUMULATA
Il decreto stanzia fondi per una spesa annua cumulata massima di 900 milioni di euro, di cui:
* 200 milioni di euro per gli interventi realizzati o da realizzare dalle Amministrazioni pubbliche;
* 700 milioni di euro per gli interventi realizzati dai soggetti privati.