[A cura di: Ape Confedilizia Torino – www.apetorino.it] Dopo anni di confronti sul tema, dove Confedilizia, con il particolare contributo fattivo di APE Torino, ha manifestato da sempre perplessità fortissime sull’impiego della norma UNI 10200, il Decreto 73 del 14 luglio 2020 cancella l’obbligo di utilizzo di questa norma.
In tutti questi anni, infatti, l’APE di Torino ha sempre sostenuto che la norma UNI 10200 fosse pericolosa, che costituisse una condizione ostativa per il raggiungimento del risparmio energetico in edilizia e che impattasse molto negativamente sul patrimonio immobiliare italiano.
L’entrata in vigore dal 29 luglio 2020 del Decreto 73 del 14 luglio 2020 recante “Disposizioni integrative di attuazione della direttiva europea sull’efficienza energetica”, cambia la ripartizione dei costi energetici, riforma l’art.9, comma 5 lettera d) del D.Lgs 102/2014, permettendo una suddivisione delle spese secondo un metodo tabellare (esempio metri cubi) fino al 50% dei costi totali del riscaldamento e senza alcun vincolo di relazione tecnica asseverata.
Il decreto 73/2020, inoltre, introduce l’obbligo di sistemi di lettura da remoto per consentire agli utenti finali di poter monitorare in qualsiasi momento i propri consumi.
Certamente un passo in avanti, anche se in molte situazioni si sono generate grandi criticità e dinamiche contenziose di difficile risoluzione. Questa riforma ha introdotto elementi positivi: perché fin dall’inizio non si è proceduto in questa direzione, come l’APE di Torino suggeriva?