SI SPENGONO GLI IMPIANTI TERMICI: È ORA DI INSTALLARE I CONTABILIZZATORI
[A cura di: Confappi-Fna]
Con l’arrivo della bella stagione e l’interruzione del riscaldamento, scatta – per i palazzi condominiali che ancora non hanno provveduto a mettersi in regola – il tempo utile per intervenire sugli impianti termici e inserire nei diversi appartamenti le valvole e i contabilizzatori, obbligatori a partire dal 1° gennaio 2017, in ottemperanza a una disposizione che arriva direttamente dall’Europa.
La scadenza riguarda moltissimi italiani: una ricerca, condotta a ottobre, prima dell’accensione dei termosifoni, da Rete Irene – network di imprese lombarde attive sul fronte della sostenibilità – rivelava che oltre la metà dei palazzi con riscaldamento centralizzato ancora non era in regola. Situazione che è rimasta invariata ad oggi, visto che con le caldaie in funzione è impossibile effettuare i lavori di adeguamento.
Ma a cosa servono le valvole e chi è soggetto all’obbligo? La tecnologia è presente sul mercato da tempo e, se ben utilizzata, consente importanti risparmi, perché restituisce in mano al singolo inquilino la possibilità di calibrare il calore in casa a seconda delle necessità effettive, pagando anche in rapporto ai consumi.
Dal punto di vista tecnico, la termoregolazione consiste nell’aggiunta, su ogni radiatore, di una specifica valvola, che è in grado di regolare il flusso di acqua calda nell’apparecchio e che, attraverso una testina termostatica (su cui sono presenti numeri da 0 a 5, corrispondenti a determinati valori in °C), programma una temperatura limite, oltre la quale il termosifone si spegne. La contabilizzazione serve, invece, a misurare i consumi delle diverse unità immobiliari (e a fare in modo che ciascuno, poi, paghi in rapporto all’effettivo prelievo) e consiste nell’applicazione di un apparecchio o su ogni termosifone (se l’impianto di riscaldamento del palazzo è a colonne montanti, cioè con diversi tubi che salgono dalla caldaia per il fabbricato indipendentemente dalle singole unità, come accade negli immobili di vecchia concezione) o all’ingresso delle tubazioni nell’alloggio (se la distribuzione è “a zona”, simile cioè a quella dell’energia elettrica: in ogni unità immobiliare il cavo dell’azienda va al contatore e di qui si diramano, a stella, i fili verso le prese e i punti luce). Le due opere (inserimento delle valvole e dei contabilizzatori) non richiedono comunque lavori murari, ma solo l’aggiunta di apparecchi e misuratori.
L’obbligo (da ottemperare entro fine anno, come prescrive il Dlgs 102/2014, che recepisce in Italia la Direttiva 2012/27/UE) riguarda tutti i condomini con riscaldamento centralizzato, a meno di motivati impedimenti tecnici.
Per quanto riguarda, infine, i costi, molto dipende da cosa si sceglie di installare. Sul mercato esistono diversi modelli di valvole termostatiche e cronotermostatiche, che permettono di regolare le temperature a seconda delle ore del giorno. Così anche i ripartitori sono disponibili con tecnologie diverse: ne esistono dotati di sistemi di trasmissione radio, che comunicano i dati sul calore erogato dal calorifero a una centralina posta nelle parti comuni dell’edificio. È dunque difficile generalizzare: ipotizzando, tuttavia, una spesa media di 120 euro a calorifero, compreso il costo per l’adeguamento delle pompe di circolazione dell’impianto condominiale da portata fissa a portata variabile, in un appartamento di 80/90 mq con 5 caloriferi, la spesa sta sotto il migliaio di euro. Occorre, infine, tenere conto che le termovalvole beneficiano della possibilità di detrazione fiscale. Queste le percentuali valide fino al 31 dicembre prossimo: al 65% in caso di contestuale sostituzione della caldaia; al 50%, come ristrutturazione edilizia, nel caso di interventi sui singoli caloriferi.