Oggi, 15 ottobre, in alcune province italiane è ufficialmente iniziata la stagione del riscaldamento invernale. Altrove, invece, la scadenza per la riaccensione degli impianti deve ancora scattare. Ma che cosa occorre fare quando si va a riavviare la caldaia? È una delle tematiche che si affrontano fino al 17 ottobre nell’ambito del Sie: il Salone dell’innovazione impiantistica per gli edifici in corso di svolgimento a BolognaFiere, in contemporanea con Saie Smart House, e nel corso del quale sono state messe in mostra le innovazioni di prodotto e le nuove tecnologie nel settore dell’impiantistica termoidraulica, della climatizzazione, delle energie rinnovabili.
Come puntualizza, Cesare Speroni, membro del comitato tecnico di Sie, “L’impianto di riscaldamento autonomo rappresenta la voce più consistente dei consumi di gas e in generale si può affermare che una famiglia media di tre persone ne utilizza circa 2.000 mc l’anno per rendere confortevole la propria casa nella stagione fredda. Mantenere l’appartamento caldo evitando bollette salate è un compito difficile, ma con la consulenza tecnica dei manutentori e alcuni accorgimenti, ciascuno di noi può ottimizzare il comfort limitando i consumi e alcuni inconvenienti”.
Infatti, la manutenzione delle caldaie, degli apparecchi utilizzatori o qualsiasi altro intervento sull’impianto deve essere affidata ad un professionista competente e abilitato, che deve essere costantemente aggiornato per poter consigliare l’utente finale in modo professionale aiutandolo a scegliere le soluzioni e gli interventi più efficaci in materia di efficienza energetica.
Per raggiungere efficienza e risparmio occorre, però, la collaborazione anche dell’utente finale, che può applicare alcuni semplici consigli pratici.
1. Spurgare termosifoni e radiatori e liberarli da ostacoli. Oltre ad essere spurgati dall’aria attraverso l’apposita valvola, termosifoni e radiatori devono essere sempre liberi da copri termosifoni, mobiletti a incasso ed eventuali tende che rappresentano una barriera che impedisce all’aria di circolare liberamente, accentuando i consumi.
2. Eliminare la polvere dai termosifoni e ricorrere al deumidificatore. Per evitare che i muri si anneriscano a causa del riscaldamento, bisogna assicurarsi di effettuare una profonda pulizia delle colonne, eliminando la polvere che si è accumulata nei mesi estivi con le apposite spazzole presenti in commercio. Inoltre, per avere sempre il giusto livello d’umidità dell’aria, è necessario riempire d’acqua i deumidificatori e controllarne regolarmente il livello.
3. Finestre aperte sì, ma con un occhio all’orologio. Cambiare l’aria di una stanza non significa lasciare aperte le finestre per ore: bastano una decina minuti ed è meglio farlo la mattina appena alzati. Tutto il resto è spreco, perché si raffredda inutilmente l’ambiente con un conseguente aumento dei consumi.
4. Chi ha un impianto autonomo utilizzi al meglio il termostato: temperatura sui 20°C e accensione in base alla routine quotidiana. Nelle case non si deve avere una temperatura superiore a 20°C. L’eccesso di calore, da un lato è dannoso alla salute, e dall’altro aumenta i consumi: basta un solo grado in più per innalzarli mediamente del 6-8%. Inoltre, chi è fuori casa tutto il giorno può garantirsi un ottimo comfort programmando il proprio termostato.
5. Installare le valvole termostatiche per riscaldare solo gli ambienti utilizzati e regolare la temperatura. Dal 31 dicembre 2016 sarà un obbligo in tutta Italia. Ma già adesso, per chi non lo avesse ancora fatto, con una spesa minima si possono installare su ogni termosifone le valvole termostatiche, che permettono di impostare in ogni ambiente la giusta temperatura e di spegnere il riscaldamento in locali non utilizzati, evitando così sprechi.
6. Regolare dalla caldaia la temperatura dell’acqua dell’impianto. La distribuzione dell’acqua calda deve avvenire a una temperatura non superiore ai 45°C: ogni grado in più implica un aumento dei consumi (tra il 6% e l’8%). Verificare sulla caldaia la temperatura ed eventualmente regolarla.
7. Effettuare i controlli previsti dal produttore della caldaia e dalla legislazione vigente. Far effettuare sempre da un manutentore professionista la manutenzione prevista dal produttore della caldaia e dalla legislazione vigente (il cosiddetto “controllo dei fumi”) permette di mantenere l’impianto efficiente e aiuta a risparmiare: una caldaia non efficiente può aumentare il consumo del gas anche del 30%.