Piscine e spa ad uso domestico sono quel genere
di prodotto che, negli ultimi decenni, si è in parte affrancato da un
immaginario di élite per aprirsi ad una fruizione che, se non proprio popolare,
è quanto meno più diffusa e comune. Ovviamente, come tutti i prodotti la cui
fruizione avviene in condizioni definite, piscine, minipiscine e spa domestiche
sono soggette a particolari requisiti di accessibilità e sicurezza.
Nei giorni scorsi si sono tenute in Uni alcune
riunioni degli esperti del Cen/Tc 402: il comitato tecnico che – in sede
europea – si occupa di elaborare norme tecniche in tema di “Domestic Pools
and Spas”. Articolato in quattro gruppi di lavoro, il Cen/Tc 402 svolge un
lavoro complesso. Uni ne ha parlato con Enrico Ticozzi, membro italiano del
comitato europeo, che spiega come “Il Wg 1 si occupa di piscine domestiche,
della loro struttura e installazione, mentre il Wg 2 tratta i sistemi di
filtrazione. Il terzo gruppo di lavoro è coordinato dall’UNI e riguarda le
minipiscine. Il working group 4, infine, ha per oggetto le spa”.
Questa articolazione rispecchia la varietà di
prodotti e le loro specificità. Alcuni lavori sono ad uno stadio avanzato,
altri alle battute iniziali. Altri ancora hanno invece proprio recentemente
concluso il loro iter. Nelle scorse settimane sono state infatti pubblicate le
tre parti della norma Uni En 16582 sulle piscine domestiche.
Ma quali sono i requisiti che vengono definiti
dalle norme tecniche? “Sicurezza e accessibilità – puntualizza Ticozzi – sono
le principali problematiche attorno alle quali si sviluppa l’attività
normativa”. È il caso, ad esempio, del progetto di norma prEN 16927 (“Mini
pools – Specific requirements including safety and test methods for mini pools”),
sviluppato dal Wg 3 e che dovrebbe concludersi nella seconda metà del 2016.
“Bisogna tenere conto – chiarisce Ticozzi – che
si tratta di prodotti i cui utilizzatori principali sono i bambini. La corretta
accessibilità e la sicurezza sono dunque fattori essenziali. Inoltre va
ricordato che molti sono prodotti cosiddetti da scaffale, ossia sono
acquistabili direttamente dal consumatore finale, che deve dunque essere
adeguatamente informato delle corrette modalità di montaggio e di utilizzo”.
Non sono tuttavia gli unici aspetti che vanno
presi in considerazione. Molti di questi prodotti, infatti, sono in Pvc, quindi
vanno considerati anche aspetti legati alla loro composizione chimica.