“Non c’è tempo da perdere. La proroga al 2023 è necessaria per dare reale avvio agli interventi di efficientamento energetico e messa in sicurezza sismica che sono praticamente fermi in attesa che il quadro normativo e il periodo di tempo a disposizione per beneficiarne sia adeguato alle reali necessità”. È l’allarme lanciato dal presidente di Ance, Gabriele Buia.
“L’emendamento presentato sabato 28 novembre e firmato da oltre 60 parlamentari di maggioranza è un segnale chiaro che il Governo non può non accogliere”, sottolinea Buia, che invita a rompere ogni incertezza e “a consentire a una delle poche misure di rilancio dell’economia di poter partire dando fiato a un settore come l’edilizia, determinante per la ripresa economica e per l’occupazione”.
D’altronde, a giudizio dell’associazione dei costruttori, le riserve avanzate soprattutto dal Ministero dell’economia preoccupato per l’eccessivo peso finanziario di questa misura appaiono infondate.
“Il nostro Centro studi ha fatto i conti – dettaglia Buia -. A fronte di un esborso dello Stato di circa 13 miliardi di euro il superbonus genera un giro di affari di 42 miliardi di euro sull’economia italiana, il che porta a più entrate per lo Stato di circa 7,5 miliardi di euro e a un risparmio netto per le famiglie di 600 euro ogni anno.”
“Siamo pronti a illustrare al Mef le nostre stime e a convincerli che dall’estensione del superbonus ne hanno tutti da guadagnare e non solo in termini economici, ma anche in chiave di sostenibilità e di riduzione dei fattori di rischio dovuti a scarsa manutenzione – conclude il presidente Ance -. Ci auguriamo che già nelle prossime ore l’emendamento con la proroga venga approvato così da dare avvio concretamente all’incentivo che interesserà migliaia di edifici e di condomini”.