ARCHITETTI, INGEGNERI, GEOMETRI: LE PROFESSIONI CHE GRAVITANO INTORNO ALLA CASA
- Redazione
- 14 gennaio 2016
Architetti, ingegneri, geometri. Categorie professionali che hanno costantemente a che fare sia con problematiche “interne” sia con quelle che afferiscono ai loro comparti professionali di riferimento, ivi compreso il settore della casa e del condominio. Ecco la loro voce.
ARCHITETTI E RIFORMA DEGLI ORDINI
“Le riforme proposte in merito alle nuove regole elettorali rendano ancora più moderni gli Ordini professionali, ma non ne affossino il fondamento democratico”. È questo il senso di una lettera inviata da Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori al Ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
“Nonostante necessitino di una riforma a cui il Governo Monti ha solo in parte messo mano per adeguarli alla mutata realtà – si legge nel testo della lettera – gli Ordini hanno una caratteristica unica e fondamentale: sono uno dei pochi organismi di rappresentanza eletti a suffragio, dove tutti gli iscritti sono candidabili. A parte il Parlamento, le Regioni, i Comuni nessun altro organismo pubblico ha questo livello di democrazia”.
Come rimarca Freyrie, “Il nuovo Dpr pare preveda che, nonostante il sistema elettorale sia un proporzionale puro senza voto di lista e con le cariche elette dal Consiglio, si sia introdotta una sorta di garanzia delle minoranze, da sistema maggioritario, tale che se un gruppo prende anche solo l’1% avrà il 49% dei consiglieri. Paradossalmente se tutti votassero gli stessi o un numero minore di eleggibili, il Consiglio non avrebbe il numero legale. Si introdurrebbe anche un limite di mandato a 2 turni non solo per le cariche, ma per tutti i consiglieri, con una limitazione che non esiste né in Parlamento, né nei Consigli Regionali o Comunali. Tutto ciò assomiglia molto a una sospensione dei diritti democratici”.
Nella lettera il presidente Freyrie sottolinea anche come “gli Ordini provinciali degli architetti, non gravano sul bilancio dello Stato, anzi forniscono quotidianamente servizi gratuiti alla Pubblica Amministrazione come la formazione professionale ai dipendenti pubblici (che la PA non riesce a fare), il volontariato tecnico alla Protezione Civile, le consulenze ai Comuni sui bandi e gare, la valutazione dei diplomi esteri in sussidiarietà al Miur, Sarebbe sbagliato il tentativo, spero non vero, di bloccarne l’attività creando condizioni politiche da “lottizzazione”, eliminando tout court una classe dirigente volontaria, gratuita e appassionata del servizio che dà alla comunità. Così come l’idea, anche questa spero infondata, di affrettare l’ottenimento della delega dal Parlamento sul progetto di accorpamento degli Ordini provinciali senza una seria discussione non solo con il sistema ordinistico ma con il Parlamento medesimo”.
La lettera si chiude con l’auspicio che si proceda “su una strada condivisa nella quale si voglia davvero completare la riforma con proposte che aiutino i professionisti italiani ad essere parte del sistema economico, facendo tesoro del patrimonio di democrazia e autonomia tecnica che ha tanto contribuito alla crescita dell’Italia”.
INGENERI E RIPRESA ECONOMICA
“In nessun caso il Pil supererà 1.550 miliardi di euro, lontani dai 1.670 miliardi del 2008. Gli investimenti fissi lordi potrebbero attestarsi sui 259 miliardi di euro, contro i 357 miliardi di euro del 2008. Non solo. Se anche le stime per il 2016 e per il 2017 dovessero confermarsi, sia il Pil che gli investimenti si manterranno comunque al di sotto dei valori di inizio crisi”. Le stime del Consiglio nazionale degli ingegneri non lasciano adito a grande ottimismo per il futuro, come conferma il presidente Armando Zambrano: “Per l’area dell’ingegneria il sistema produttivo ha espresso una domanda di ingegneri in crescita di oltre il 30% nel 2015 rispetto all’anno precedente. Occorre però capire quali sono i limiti della crescita del nostro Paese e quali politiche mettere in campo per irrobustire la ripresa”.
In questo senso, il Cni ha individuato 4 ambiti nei quali le politiche economiche dovrebbero operare in discontinuità con il passato. “Intanto la manifattura – spiega Zambrano – con l’attivazione di servizi ad elevato valore aggiunto. A seguire gli impieghi additivi legata alle Stampanti 3D. Quindi una decisa politica di incentivo a settori medium e hi-tech per i quali l’Italia non registra elevati livelli di specializzazione. Infine, le opere pubbliche. Il Governo appare orientato a definire un nuovo piano per le infrastrutture e per la logistica. Occorre tuttavia passare molto rapidamente dai programmi all’apertura dei cantieri, perché la decrescita del settore negli ultimi anni è stata abnorme e non interromperla potrebbe essere fatale per l’economia del Paese”.
GEOMETRI: STABILITÀ E BONUS FISCALI
“Alcune delle misure contenute nella Legge di Stabilità 2016 vanno nella direzione auspicata: slancio alle attività dei professionisti e ricadute benefiche sulla collettività e sull’economia del Paese”. È positivo il giudizio di Maurizio Savoncelli, presidente del Consiglio nazionale geometri e geometri laureati, sulla manovra economica approvata dal Parlamento. Tre, in particolare, i provvedimenti premianti: la possibilità di accedere ai Fondi strutturali europei rientranti nella programmazione 2014/2020, la nuova disciplina per la determinazione della rendita catastale degli “imbullonati”, la conferma dell’ecobonus 65% per la riqualificazione energetica degli edifici e del 50% per le ristrutturazioni.
Per quanto concerne gli imbullonati, la cui rendita catastale dal 2016 sarà determinata al netto della stima diretta d’impianti e macchinari, Savoncelli commenta: “Circa un milione d’immobili presenti nelle zone industriali e artigianali saranno assoggettati alla revisione della rendita: un processo che – di fatto – segna l’avvio della riforma del catasto”. Pollice alzato pure sulla conferma per il 2016 dei bonus fiscali, che negli anni bui dell’edilizia hanno assicurato il segno più al settore del recupero: “Sono strumenti di grande efficacia, capaci di trasformare la convenienza del singolo in beneficio per la collettività: il risanamento dell’edificato è la premessa per la riqualificazione ambientale e la messa in sicurezza del territorio, per la progressiva affermazione di un concetto di qualità del costruito quale viatico per lo sviluppo sostenibile”.