“Sarà un Congresso-proposta rivolto non solo agli architetti ma soprattutto al Paese, per far emergere la necessità di una nuova stagione di pianificazione strategica, che approcci lo spazio edificato da un punto di vista della costruzione di qualità a tutti i livelli territoriali, e cioè non solo con riferimento alle città e agli spazi urbani, ma anche a quelli periferici e rurali e alle relative interconnessioni”.
Spiega così Giuseppe Cappochin (nella foto), presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, il senso più profondo della tre giorni (dal 5 al 7 luglio, Roma, Auditorium Parco della Musica) che vedrà riuniti nell’VIII Congresso nazionale 3mila delegati in rappresentanza dei 155mila iscritti.
L’assise sarà preceduta, il 4 luglio, dalla Conferenza Nazionale degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori per la presentazione dei documenti congressuali e per la cerimonia inaugurale del Congresso prevista all’Acquario Romano.
Il programma dei lavori del 5 luglio, prima giornata del Congresso, prevede la relazione di apertura del presidente Cappochin, sui “Principi per una nuova legge per lo sviluppo delle città del futuro prossimo e per una legge per l’architettura”, alla quale faranno seguito i saluti dei rappresentanti delle istituzioni governative e parlamentari e delle autonomie locali, delle altre professioni oltre che dei presidenti mondiale ed europeo della categoria.
Nel pomeriggio, l’analisi giuridica della proposta illustrata da Cappochin sarà al centro dell’intervento dell’avvocato Paolo Stella Richter; al termine, prevista la proiezione del video “Come cambiano le città italiane: dalle città metropolitane ai piccoli Comuni” che illustra gli spunti più significativi raccolti nel lungo percorso di ascolto dei territori – quattordici tappe da nord a sud del Paese – che ha caratterizzato i mesi di preparazione del Congresso. Percorso che ha permesso un confronto con oltre settemila tra architetti, pubblici amministratori, esponenti della politica, dell’economia, della cultura, del volontariato e, più in generale, della società civile.
Sempre nel pomeriggio della prima giornata dei lavori, tre le Tavole Rotonde previste: “Riflessioni del Comitato Scientifico del Congresso Nazionale”; “Le città resilienti. Presentazione e confronto esperienze internazionali”; “Agenda urbana 2030. Esperienze italiane e europee a confronto”.
La conclusione della giornata prevede interventi su “Il ruolo dello Stato nelle città del futuro” con la partecipazione di Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale.
“Il Congresso nazionale consentirà, anche grazie agli interventi di decine di relatori nazionali ed internazionali tutti di alto livello scientifico e professionale, una analisi puntuale e approfondita – spiega ancora Cappochin – dalla quale desideriamo emerga con forza che il Paese non può più attendere quel salto di qualità che se non viene compiuto relegherà inevitabilmente l’Italia in posizioni di retroguardia rispetto al resto dell’Europa. Su un tema, per di più, come l’architettura e le città che ha visto il pensiero italiano guardato come punto di riferimento da tutto il mondo”.
Proprio per consentire di analizzare tutti gli aspetti della complessa e articolata problematica città-architetti-architettura, tutta la seconda giornata del Congresso (6 luglio) sarà scandita da una serie di tavole rotonde che approfondiranno alcuni dei maggiori temi sul tappeto: da “Le città del futuro prossimo. Verso una cultura della costruzione di qualità” al “Consumo di suolo a saldo zero e rigenerazione urbana. Confronto tra le leggi regionali”; dai “Principi per una nuova legge per lo sviluppo delle città del futuro prossimo” alla “Legge sull’architettura. Le esperienze internazionali a confronto” a quella con al centro il tema della “Intelligenza Collettiva e Nuovo Umanesimo”.
A caratterizzare, tra l’altro, la giornata, l’intervento a fine mattina di Gil Penalosa, ex sindaco di Bogotà, direttore e presidente del Consiglio Esecutivo 8-80 Cities su “Creating Vibrant and Healthy Cities for All”.
Sempre nella seconda giornata congressuale prevista la presentazione, da parte di Lorenzo Bellicini, Direttore del Cresme, della ricerca “Centri storici, periferie, città diffusa, aree interne: sviluppo e squilibri nell’Italia di oggi”: uno studio che – spiega – “racconta l’evolversi ed il cambiamento del modello insediativo italiano”. In chiusura dei lavori verrà presentata una selezione dei migliori progetti vincitori dei concorsi di progettazione in due gradi selezionati per la Mostra. Verranno anche presentati i Protocolli e i Bandi dei nuovi concorsi di architettura in due gradi.
Sabato 7 luglio, giornata conclusiva del Congresso, in programma la presentazione dell’indagine “L’immagine sociale dell’architetto” curata dal sociologo Mario Abis alla quale seguiranno gli interventi di Paolo Baratta, presidente de La Biennale di Venezia; Vittorino Andreoli, psichiatra e scrittore; Michele Dall’Ongaro, presidente – sovrintendente Accademia nazionale di Santa Cecilia.
Chiuderanno i lavori la presentazione del Manifesto del Congresso, la presentazione e votazione di mozioni e l’intervento di chiusura del presidente Cappochin che traccerà il bilancio delle tre giornate congressuali, importante punto di partenza per il lavoro che, nei prossimi due-tre anni, vedranno impegnati in tutta una serie di iniziative gli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori italiani.