[A cura di: Consiglio nazionale dei Geologi] Il TAR Lazio chiede al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di depositare, in giudizio ed entro il 13 novembre 2018, chiarimenti dettagliati in una specifica relazione scritta, riguardo alla motivazione che è alla base delle Norme Tecniche per le Costruzioni 2018, oggetto di impugnazione. È quanto si legge nell’ordinanza del tribunale amministrativo emessa in relazione al ricorso proposto dal Consiglio Nazionale dei Geologi insieme a 13 Ordini regionali lo scorso 20 aprile. Con lo stesso provvedimento, il TAR Lazio ha ordinato di depositare, in giudizio ed entro la stessa data, anche la copia del voto espresso dall’Assemblea generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, nonché la copia della relativa nota di trasmissione al MIT.
“Con questa decisione, il TAR Lazio ha ritenuto che le esigenze dei ricorrenti siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito, anche in considerazione dell’estrema complessità tecnica delle questioni oggetto di ricorso”. È il commento del presidente del Consiglio nazionale dei Geologi, Francesco Peduto (nella foto), nell’ambito del ricorso presentato dai geologi contro le NTC 2018 comunicando che il tribunale amministrativo ha fissato la discussione in udienza pubblica per il 19 giugno 2019. Alla base del ricorso, i geologi evidenziano “una palese e diffusa contrazione di conoscenze geologiche, con tutto ciò che ne consegue in termini di prevenzione e tutela dell’incolumità pubblica, anche alla luce dei recenti eventi sismici che hanno interessato l’Italia centrale”. Il presidente CNG, in particolare, spiega che “il contributo della conoscenza del territorio e del sottosuolo nell’ambito delle costruzioni è stato relegato a un ruolo minimale e marginale, con il paradosso che una norma rivista per incrementare i livelli di sicurezza delle costruzioni non raggiunge l’obiettivo”.
Delle criticità contenute nell’aggiornamento delle NTC è stato informato anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, al quale è stata fatta pervenire una nota nella quale – aggiunge Peduto – “si evidenzia che queste nuove norme non rappresentano certo un esempio avanzato di quella cultura della prevenzione e della sicurezza sempre più importante nel nostro Paese. Non prevedono come accade in altri casi, difatti, l’interdisciplinarietà degli interventi attraverso un rapporto specifico e coordinato delle singole professionalità e degli elaborati specialistici nelle diverse fasi della progettazione”.
“Le criticità delle NTC, inoltre – continua il Presidente CNG – sono palesemente reiterate e aggravate nel testo della Circolare esplicativa licenziata dal CSLLPP con il voto contrario del rappresentante del Consiglio Nazionale dei Geologi. Per tale motivo, è stato chiesto al Ministro un intervento affinché la Circolare non passi il vaglio positivo del suo dicastero e non ottenga il suo avallo, tenendo conto che la stessa avrebbe potuto e potrebbe ancora oggi costituire l’unico rimedio efficace per attenuare gli effetti negativi di norme tecniche sul cui iter, durato dieci anni, molto ci sarebbe da dire, frettolosamente licenziate e pubblicate dal predecessore dell’on. Toninelli in un contesto di evidente transizione politica”.