Il Consiglio Generale dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili), riunito nei giorni scorsi a Roma, ha deliberato di indire una mobilitazione permanente delle imprese del settore che abbiano veramente a cuore lo stato delle infrastrutture e quindi il bene sociale del Paese, per denunciare la grave assenza di azioni e decisioni da parte della politica, in ultimo “il vuoto assoluto del Dl Semplificazioni che non semplifica nulla” .
“È arrivato il momento di denunciare con forza l’inerzia decisionale che sta condannando i cittadini a pagare un prezzo altissimo in termini di sicurezza e qualità della vita – spiega il presidente Ance, Gabriele Buia (nella foto), che ha ricevuto mandato dai presidenti del sistema di dare avvio a una serie di iniziative su tutto il territorio nazionale per evidenziare – il grave stato di incuria e di degrado in cui versano strade, scuole, edifici pubblici e privati”.
“Mentre l’Italia cade a pezzi – aggiunge il numero uno dell’associazione dei costruttori edili – ci sono migliaia di imprese e migliaia di lavoratori che perdono il lavoro a causa dell’immobilismo e dei cantieri bloccati”. Di qui la decisione presa all’unanimità di dare avvio a un percorso di mobilitazione permanente che vedrà le associazioni e le imprese di settore scendere in campo nei propri territori con decine di iniziative in tutto il Paese.
Intanto, il Ministero dello Sviluppo Economico rivendica – con una nota stampa – l’azione di confronto avviata lo scorso 31 gennaio: “Al Ministero dello Sviluppo Economico si è tenuto il tavolo sul settore delle costruzioni, presieduto dal vice capo di Gabinetto Giorgio Sorial, a cui hanno preso parte anche i rappresentanti del Ministero del Lavoro e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di Anas, nonché le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali. L’obiettivo del tavolo è quello di individuare un percorso condiviso per esaminare le problematiche in cui versa il settore e mettere in campo le possibili soluzioni per fronteggiare le crisi e tutelare i lavoratori. Il Ministero ha convocato il tavolo in risposta alle richieste avanzate dalle associazioni di categoria e dai sindacati, per affrontare – per la prima volta in modo organico – le crisi di importanti aziende di costruzioni”.
Come illustra proprio Sorial: “Il Governo vuole affrontare in maniera attiva il rilancio di un settore strategico per il Paese, adottando tutte quelle soluzioni propedeutiche a una visione strutturale e alla tutela occupazionale. Per questo motivo il lavoro sinergico con i Ministeri competenti porterà nelle prossime settimane alla riforma del codice degli appalti, su cui è noto l’impegno del Governo, e alla implementazione di investimenti utili al Paese”.
“Quella del settore delle costruzioni è una crisi di sistema che coinvolge l’intero comparto con gravi ripercussioni per il bene sociale e per la crescita del Paese. Occorre dunque un incontro urgente con i vertici del Governo per decidere le azioni immediate da intraprendere: dobbiamo passare dalle parole ai fatti”.
È la richiesta congiunta delle imprese della filiera e dei sindacati del settore delle costruzioni all’indomani della riunione convocata dal Mise sulla crisi del settore, che si è conclusa con un nulla di fatto: “Senza una precisa volontà politica di affrontare seriamente il problema, i tavoli tecnici rappresentano una risposta parziale”.
Secondo imprese e sindacati “alcuni segnali di attenzione da parte del Governo ci sono stati, ma occorre subito un tavolo realmente operativo e interventi legislativi urgenti che consentano l’apertura dei cantieri già finanziati”.
Di qui la richiesta ai vertici di Governo di una convocazione urgente per definire un piano d’azione per affrontare la crisi di uno dei settori chiave per la sicurezza e la crescita del Paese, anche a favore della qualità del lavoro e dell’occupazione.